La Residenza Artistica Kohler, situata nel cuore del Wisconsin, USA, ha raggiunto un traguardo importante: il suo cinquantesimo anniversario. Un’apprezzabile e rara combinazione di libertà e supporto fa sì che centinaia di artisti contemporanei ogni anno tentano la fortuna per ottenere uno dei dodici posti disponibili all’interno della Kohler Art Residency. Ma cosa rende davvero così speciale questo programma di residenza? Scopriamolo insieme.
Ad un primo sguardo la Kohler Company, tra i maggiori produttori mondiali di arredi per il bagno e la cucina, potrebbe sembrare una fonte insolita di ispirazione artistica. Eppure, per mezzo secolo il programma Arts/Industry di Kohler è stato un fertile terreno di sperimentazione per artisti di tutto il mondo. Alla radice di questa storia di successo c’è la passione di due membri della famiglia fondatrice che hanno intrapreso l’avventura di creare qualcosa di speciale, non solo per la rispettiva azienda ma per l’intera comunità artistica.
Il programma Arts/Industry, dal momento della sua istituzione, ha prodotto risultati sorprendenti. Non solo ha contribuito a creare due grandi centri d’arte, il John Michael Kohler Arts Center (JMKAC) e l’Art Preserve, ma ha anche permesso agli artisti di lavorare a stretto contatto con i collaboratori dell’azienda, assistendo nella progettazione e creazione nelle strutture della fabbrica, come la fonderia e l’officina di smaltatura. Seguendo l’idea che l’arte sia essenziale per il loro lavoro, il programma offre agli artisti un contesto unico nel suo genere, stimolando nuove prospettive e modi innovativi di pensare e creare.
La libertà di creazione e la possibilità di esprimersi su scala industriale sono, secondo molti artisti che hanno avuto l’opportunità di partecipare, le caratteristiche che rendono davvero unica la residenza artistica di Kohler. La possibilità di lavorare con abbondanti quantità di argilla e metalli per la realizzazione di opere di grande dimensione porta i partecipanti a sentire, come afferma l’artista in residenza Lee Running, che davvero possono creare qualsiasi cosa.
Nel corso degli anni, artisti di diverse nazionalità e livello hanno fatto parte di questo programma, arricchendo il loro percorso artistico e portando innovazione e creatività all’interno dell’azienda manufacturer. Artisti di caratura internazionale come Ann Agee, Willie Cole, Woody De Othello, Michelle Grabner, Edra Soto, Tomas Vu, tra gli altri, hanno preso parte alla residenza, contribuendo a creare una comunità artistica coesa e arricchita da collaborazioni e ispirazioni condivise.
La Residenza Artistica Kohler è, quindi, molto più di un semplice programma di residenza. È un luogo dove la creatività viene liberata senza vincoli, dove si possono sperimentare nuovi materiali e tecniche, e dove si può crescere sia come artisti che come individui. Questa struttura è un vero e proprio eco-sistema artistico, che celebra incessantemente la creatività e la diversità attraverso un costante processo di scambio e apprendimento reciproco.
Per capire il vero valore di una residenza come quella di Kohler, occorre immergersi nella sua quotidianità, tra ceramiche, sculture, collaborazioni artistiche e aspirazioni creative. Come sostiene l’artista Lee Running: “È sempre una sfida. L’ambiente della fabbrica è un eco-sistema a sé e non si ferma mai. È possibile lavorare tanto quanto si vuole qui, ed è liberatorio! È solo difficile ricordare le limitazioni fisiche”.
Alla luce di quanto appena esposto, non è poi così difficile comprendere perché, a cinquant’anni dalla sua fondazione, la Residenza Artistica Kohler sia considerata così speciale. Via libera, quindi, alla creatività e all’innovazione, con la speranza che la prossima mezza dozzina di decenni sia altrettanto proficua e stimolante.