Nuova Galleria Morone presenta Hypothesis (per una Collezione), un’esposizione dinamica, in continua evoluzione – divisa in tre atti – che terminerà nel mese di Luglio.
Esponendo le opere degli artisti che in dieci anni hanno collaborato ed esposto in galleria dal 2011 ad oggi e nuove proposte, la Nuova Galleria Morone si propone di offrire nuove idee e prospettive collezionistiche. Attraverso un confronto visivo dei vari linguaggi della contemporaneità, le opere di Hypotheis (per una collezione) – Atto I – dialogheranno tra di loro con superfici, forme e materiali diversi che trovano, in questo colloquio, un’armonia d’insieme. La mostra – Hypotheis (per una collezione) – Atto I – sarà visitabile negli spazi della Nuova Galleria Morone dal 6 al 28 Maggio 2021.
Hypothesis inteso come ipotesi, supposizione ed idee per collezionare; un punto di partenza per il processo di una ulteriore rielaborazione e dibattito fruitivo davanti alle opere. Ogni linguaggio possiede un personale codice comunicativo, ogni immagine è portatrice di uno specifico messaggio che deriva dall’ambiente culturale all’interno del quale si è sviluppato e dalla sua funzione. Saper leggere un’opera, sia essa un dipinto, scultura o installazione, fotografia, significa principalmente decodificarne i messaggi attraverso l’uso del linguaggio visivo.
Tra dubbi, incertezze e paure, in questo periodo – ormai lungo – l’unico punto di riferimento è stata la casa. Rivelatasi rifugio, è tornata ad essere luogo da vivere ed abitare, luogo da amare e di cui prendersi cura. Pareti vuote, spazi incompleti, muri disadorni. Il nostro intento – a seguito di una attenta riflessione – è proporre e condividere, in tre Atti, opere alla ricerca di una rinascita, siano esse tra le pareti della galleria, scrutate da occhi di visitatori curiosi o tra le mura di una casa, cullate da sguardi consapevoli.
Il primo appuntamento di questa mostra vedrà un confronto tra artisti che hanno già esposto con personali ed alcune new entry nel panorama della galleria. Il dibattito artistico intorno ad Atto I si concentrerà sulle tematiche della superficie e del supporto. Saranno protagoniste le opere in cemento di Eros Bonamini, le tessere fotografiche in ceramica di Silvia Celeste Calcagno, la scultura “ricucita” di Maria Cristina Carlini, la “chapa” che diviene supporto pittorico e descrittivo di Felix Curto, le opere pittoriche legate allo scorrere del tempo di Marco Ferri, i tessuti naturali di Madì Gamondes, le architetture segniche e naturali su acciaio di Elisabeth Scherffig, le sete di Manuela Toselli e le terre piene di petrolio di Eltjon Valle.
Cover Photo Credits: Galleria Morone