Minoliti e la trasformazione delle “ferite” quotidiane a Reggio Calabria

Al Palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria ha inaugurato il 24 maggio u.s. “Tre sale cablate” un’innovativa esposizione di Salvatore Minoliti, a cura di Angela Pellicanò. Questa mostra si colloca all’interno di una serie di iniziative volte a elevare il profilo culturale della Città Metropolitana.

Minoliti, in un gesto di puro affidamento al linguaggio visivo, si rifiuta di fornire descrizioni verbali delle sue opere, lasciando che siano esse stesse a “parlare” e a trasmettere messaggi spesso inesprimibili a parole. Questa scelta stimola l’interattività con il pubblico, invitando i visitatori a immergersi completamente nell’esperienza artistica e a darne una propria interpretazione personale.

La curatrice Angela Pellicanò grazie ad un approccio analitico, ha delineato il filo conduttore dell’esposizione, sottolineando come l’arte di Minoliti trasformi le “ferite” quotidiane in sprazzi di luce che illuminano realtà altrimenti oscure. Questa metamorfosi artistica è ben esemplificata dal riutilizzo dei cavi, un tempo mere connessioni fisiche e oggi trasformati in strumenti di critica verso una società omologata.

Palazzo Crupi  a Reggio Calabria ambisce a diventare un  centro di irradiazione culturale. Questi eventi non solo arricchiscono il tessuto culturale locale, ma stimolano anche un dialogo più ampio tra diverse realtà territoriali, sostenuto dalle collaborazioni istituzionali con importanti Comuni del nord Italia e il Ministero della Cultura.  Con Minoliti, l’arte fa da mediatrice tra l’individuo e la collettività, tra l’esperienza visiva e la riflessione interiore, dimostrando ancora una volta come essa sia una componente vitale e insostituibile della conversazione culturale e sociale.

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