In italiano lo si potrebbe chiamare “il multiverso delle ziette”. La sua creatrice, Wenhui, architetta di Singapore con la passione per l’Intelligenza Artificiale, lo chiama infatti “Auntieverse”, e spiega che le è stato ispirato “dalle mie 11 zie, da mia madre, dalla defunta nonna e dalla loro vita quotidiana”. L’Auntieverse è nato, spiega, con lo scopo “di esplorare i temi dell’invecchiamento, della bellezza e della libertà personale in modo spensierato e giocoso. Stilisticamente, sono attratta dal surrealismo e dalla cultura kawaii” (parola giapponese che descrive qualcosa di carino, affascinante, amabile e infantile, molto usata nella cultura manga, ndr).
In questo mondo parallelo (creato, manco a dirlo, con Midjourney), “le nostre avventurose ziette fanno baldoria con disinvoltura, se la spassano con una libertà di comportamento che è una rappresentazione positiva della loro gioia di vivere”, ha spiegato Wenhui in un’intervista.
Non c’è da stupirsi allora se il suo profilo instagram, @niceaunties, oggi conta 60mila followers, e le sue scenette ironiche e surreali stanno riscuotendo grande successo nella rete. Il suo universo visivo infatti non solo è ironico, giocoso e liberatorio, ma è anche incredibilmente pazzo, assurdo, surreale. Le scene sembrano uscite da un folle sogno ad occhi aperti: rolls e uramaki giganti con, chiusi all’interno, i volti delle vecchie zie imprigionate, e poi zie-sashimi, zie-pesci, zie-alligatori, zie-meduse, zie-gatto, zie-mostri marini, e ancora micro-zie che vivono nel nostro corpo e nel nostro organismo, zie-molecole o zie-battieri, zie-gengive, zie-pipistrello che pendono dal soffitto di mense e ristoranti, ma anche zie-cornflackes e zie-pop corn. Un vero e proprio universo paralallelo che ricorda certe scene surreali che viviamo a volte nei sogni, e che, al risveglio, ci appaiono come vaghi ricordi senza senso.
Ma da cosa viene l’ispirazione di questo pazzo pazzo multiverso di ziette? “Volevo creare un mondo in cui le donne si sentano libere e abbiano il potere di essere oltraggiose, gioiose, divertirsi ed essere libere”, ha spiegato Wenhui. “Le zie della vita reale, spesso non si sentono disposte a perseguire i propri sogni o ad agire, pensando di essere ‘troppo vecchie’, ‘troppo stanche’ o perché si preoccupano troppo di ciò che pensano gli altri per farlo. Al contrario, le mie simpatiche zie non sono inibite da tali convinzioni, esibendo energia illimitata e libertà di espressione”. Una vera rivoluzione per le donne di mezza età, che finalmente si liberano dalle costrizioni sociali ritrovando loro la propria libertà.
Quello costruito da Wenhui per @niceaunties è un mondo folle e visionario, dominato non più da influencer bionde giovani e magre, ma da donne già anziane che sembrano aver contagiato l’intero immaginario universale con la loro fisionomia, mentre in cielo volano parate di cibo e di esseri assurdi e bizzarri, mezzo umani e mezzo animali, carrelli di sushi, immense ciotole di bowls, frutti e insetti mastodontici, e ancora rospi grandi come palazzi, gatti volanti, coccodrilli… ma in altri casi, le vecchie ziette possono diventare parti di misteriosi macchinari, pulsanti di ascensore, architetture mutanti…
In una delle ultime “scene” create per instagram, le ziette hanno preso possesso nientemeno che di un museo: il MoMA, Museum of Modern Aunties, il Museo delle ziette moderne. Le zie, e relativi sushi, hanno così invaso pareti, tetto e sale del vero MoMa di New York, per trasformarlo in un museo… a loro immagine e somiglianza.
Forse, una metafora di ciò che presto accadrà anche nel “vero” mondo dell’arte, dove le nuove opere digitali create con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale prenderanno sempre più posto all’interno del Sistema, arrivando a soppiantare, un giorno, quelli che oggi tengono in mano le redini del potere. E un giorno lontano, forse, chissà, anche il “museo delle ziette moderne” diventerà una realtà.