Nicola Mette, con “Deturpata” un grido contro le pale eoliche abbandonate, per la difesa del territorio

Il 29 luglio alle 8.00 presso la Fonte Nuragica Gatture de Ganna a Sindia, in Sardegna, Nicola Mette presenta una sua nuova performance: “Deturpata”. Alla base di questa nuova azione artistica vi è un tema molto attuale: l’impatto ambientale che le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici hanno sull’ecosistema sardo.

Non è la prima volta che Mette si imbatte in lavori del genere, mostrandosi sempre in ascolto verso le questioni ambientali e sociali. Nel 2015 aveva dato vita a “Wind Foreign” opera anch’essa incentrata sul conflitto tra progresso tecnologico e tutela ambientale.

Con “Deturpata”, Mette resta sulla stessa lunghezza d’onda del lavoro del 2015, focalizzandosi sulle pale eoliche abbandonate e ora in decomposizione. La performance si svolgerà davanti a una di queste strutture, che rappresentano a pieno il fallimento dell’uomo nei confronti di una gestione sostenibile degli spazi e del territorio.

La pala eolica, fatta di lana di vetro, abbandonata a sé stessa e destinata a disintegrarsi, contamina il terreno circostante e causa danni irreparabili a flora e fauna, rischiando di compromettere anche la salute umana.

Durante la performance, Mette si dipingerà tutto il corpo di bianco con strisce rosse, a richiamo dei colori della bandiera sarda e delle pale eoliche. Il suo corpo apparirà come una vera e propria tela vivente, dove i colori dialogheranno e si scontreranno tra loro diventando metafora dell’incomunicabilità e dell’incomprensione tra sviluppo tecnologico e tutela dell’ambiente. Se un tempo le pale eoliche potevano essere inserite in un progetto di valorizzazione ambientale e di tutela del territorio, adesso, a seguito del continuo evolversi del territorio e delle tecniche,  rappresentano l’opposto e tutto sono fuorché sostenibili.

Mette ci fa riflettere anche sul cemento usato per le basi delle pale: come verrà smaltito? In quanto tempo? I tempi saranno lunghi, i costi anche. Il discorso comprende anche le strutture offshore. Le pale eoliche installate in mare possono danneggiare l’ecosistema marino, alterare le correnti e sterminare la vita acquatica.

Il lavoro di Mette si colloca in quella tradizione che ha visto le performance di Marina Abramović e Joseph Beuys e, esattamente come i suoi predecessori, l’artista provoca, si erge a fautore di una polemica a tratti irriverente e scomoda nella speranza che il suo messaggio venga colto, compreso e apprezzato.

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