Officina Talenti Preziosi: una fruizione sinestetica per tutti all’interno della Roma Jewerly week

Giunta alla sua quarta edizione, la Roma Jewelry Week è la settimana ideata dall’architetto Monica Cecchini interamente dedicata alla promozione e alla valorizzazione del gioiello contemporaneo, d’autore e d’artista, e delle varie botteghe storiche della Capitale.

Monica Cecchini credits Courtesy of Press Office

Nell’ambito dei vari tour organizzati tra le varie realtà orafe capitoline, l’associazione Officine di Talenti Preziosi (OTP), fondata a Roma e diretta da Marina Valli, docente di design del gioiello presso l’Accademia di Costume e Moda, affiancata dal 2016 dalla designer e docente IED Gioia Capolei, quest’anno propone un’Exclusive Exhibition intitolata Sensualem – inaugurazione il 2 ottobre h.18 con la presenza di Carlo Maria Sambati – e immaginata come evento conclusivo del laboratorio creativo Work in project, a cui hanno partecipato associati e partner.

La kermesse, che avrà luogo dal 3 al 7 ottobre dalle 16 alle 20 negli spazi della Galleria Plus Art Puls di Viale Mazzini, prevede un progetto espositivo di 15 creazioni orafe di design al fine di promuovere la cultura del gioiello e dell’accessorio moda, mettendo in risalto, con la scelta del tema, gli aspetti più sensuali delle forme e dei volumi, che si alternano tra giochi di pieni e vuoti, chiaroscuri, contrasti e contaminazioni e lavorazioni sinuose dei materiali.

Oltre alla ricerca, alla sperimentazione e all’alto artigianato, la particolare sensibilità che anima l’organizzazione si evince anche dalla proposta per la quale nel pomeriggio di giovedì 3 ottobre, in collaborazione con la Fondazione ConTatto, la dottoressa Claudia Falconi, tiflodidatta e orafa lei stessa, farà apprezzare i gioielli contemporanei in mostra ai partecipanti attraverso la descrizione e spiegazione effettuata dagli artisti coinvolti e la contemporanea esplorazione tattile delle opere, al fine di conoscere le diverse espressioni estetiche e tecniche adottate e di creare momenti di approfondimento sensoriale delle diverse lavorazioni e espressioni artistiche.

Il tatto e l’udito saranno protagonisti di questa fruizione basata su un coinvolgimento inedito che fa dell’inclusione una opportunità di relazione e un’occasione per apprezzare le creazioni in modo originale.

Persone con disabilità visiva e non, si trovano accumunati dall’abitare un modo altro di conoscere, un approcciarsi lento e meditativo agli oggetti esposti, permettendo di fare propria, anche se per poco tempo, una maniera diversa di apprezzare i gioielli. In questo modo si mette in risalto un’altra caratteristica intrinseca e paradossale del gioiello: esso è tradizionalmente oggetto di distinzione ma – a differenza delle opere d’arte esposte nei musei – si dona e può essere toccato e indossato da chi lo desideri. 

La manipolazione aptica permetterà a chiunque voglia fruire di questi bijoux in modo inusuale di apprezzare come i diversi linguaggi estetici si traducano in particolari cifre stilistiche che danno corpo all’idea artistica attraverso la scelta di materiali (metalli, pietre preziose, vetri, ecc.), attraverso la scelta del tipo di lavorazione, delle montature e attraverso la scelta del design specifico.

Ecco che collier, collane, anelli, bracciali, anelli da piede, cavigliere, tiare, orecchini e spille diventano veicolo per tutti per entrare in contatto con le proprie percezioni e riflettere sul loro formarsi e deformarsi, sul ruolo dei sensi e sulla capacità di conoscere attraverso di essi e di farsi coinvolgere esteticamente, amplificando così il valore sensuale proprio del gioiello stesso.

In questo modo l’accessibilità è proposta non come un servizio o uno strumento ausiliario “per” una determinata utenza, ma come luogo di co-esistenza e opportunità di sperimentazione multisensoriale, arrivando ad una forma di co-creazione culturale ed estetica tra artisti e pubblici anche ciechi e ipovedenti

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