Alla Manuel Zoia Gallery le opere di Federica Zianni occupano l’intero spazio espositivo per fare vivere allo spettatore un viaggio interiore
In un mondo di paradossi in cui coesistono forze contrarie senza annullarsi, la ricerca di Federica Zianni si propone di indagare il precario equilibrio tra interiorità e mondo esterno, tra naturale e artificiale.
PARADOXA è la mostra personale di Federica Zianni, curata da Alessandra Sebastiano e visitabile presso Manuel Zoia Gallery di Milano fino al 26 febbraio 2022.
Il titolo della mostra indica una contraddizione indissolubile e si presta a interpretazioni filosofiche care alla linea d’indagine della Galleria Manuel Zoia, fondata sui temi umanistici in connessione con la contemporaneità tecnologica.
Aperto a Milano nel settembre 2021, lo spazio espositivo ospita la nuova generazione di talenti mettendo in campo pittura, fotografia, scultura, video, performance e installazioni.
Si alternano artisti nazionali e internazionali che trattano il problema delle relazioni tra l’uomo e lo spazio circostante, dal quale scaturiscono domande e profonde riflessioni.
L’ARTISTA
Federica Zianni affronta queste tematiche nel suo lavoro e lo fa mediante la scultura perché, come afferma lei stessa, la bidimensionalità la rende claustrofobica.
È vincitrice di numerosi premi, tra cui: We Art Open (2021); premio Arts in Rome (2020); Rospigliosi Prize (2019); PRS Talent Prize (2019); Menzione d’onore Premio Comel (2018).
Romana di nascita, ma milanese d’adozione, l’artista è specializzata nell’uso di materiali artificiali come resine, camere d’aria e lacci emostatici accostati a quelli più classici come l’ottone e il bronzo, che nell’allestimento della mostra si alternano creando contrasti cromatici che colpiscono lo spettatore.
LA MOSTRA
Le opere scelte occupano l’intero spazio espositivo trasformandolo in un ambiente in cui lo spettatore si “immerge” per compiere un viaggio nella propria interiorità.
Sono presenti sculture dalle forme libere e insolite che reinterpretano miti classici, come accade in Curiosity does not kill, ed oggetti ambigui che riflettono le inquietudini della natura umana.
Uno spazio a parte, intimo e raccolto, è riservato al tema del bozzolo con l’opera Jelly Cocoon, un impenetrabile intreccio di lacci emostatici che cela un mistero. La forma archetipica è particolarmente cara all’artista perché al suo interno ingloba qualcosa; c’è un rapporto di esclusività tra l’opera e lo spettatore che non viene mai a conoscenza del contenuto.
Al bozzolo si ricollega anche la serie Black Reticulum, sculture a parete – non quadri – dalle forme rigonfie ottenute per mezzo di camere d’aria, e quindi oggetti di riuso a favore della sostenibilità ambientale.
Con uno stile riconoscibile e con le sue “sculture mute”, Federica Zianni riflette sulle molteplici sfaccettature dell’uomo puntando l’attenzione sui cambiamenti della nostra identità nel corso della vita.
Cover Photo Credits: a cura dell’artista Federica Zianni