Pars Construens: nuova mostra di Fulvio Morella a Milano

Gaggenau Extraordinario Pars Construens Fulvio Morella Courtesy Francesca Piovesan

Per la prima volta verranno presentate alcune opere tratte dal progetto dell’artista volto a ripensare il sistema della scrittura braille in chiave artistica.

Pars Construens è la mostra a cura di Sabino Maria Frassà che presenta per la prima volta dall’11 ottobre al 25 febbraio 2022 negli spazi del Gaggenau DesignElementi Hub, alcune opere tratte dall’articolato progetto artistico-culturale Blind Wood di Fulvio Morella, che ha ripensato il sistema di scrittura braille in funzione artistica ed estetica a 200 anni dall’intuizione di Louis Braille.

Blind Wood unisce l’arte della tornitura ai metalli, all’esperienza tattile e al braille per far riflettere su come sia possibile costruire un futuro migliore. Tutte le opere sono del resto dei “quadri” in cui la scrittura in braille viene impiegata da un lato come elemento decorativo, dall’altro come chiave per comprendere e interpretare forme a prima vista astratte.

L’artista è convinto ed esprime nelle sue opere come la ripartenza sia possibile (solo) attraverso la ri-scoperta dell’altro. Come descrisse per primo Bacone, coabitano nella storia umana una “pars destruens”, che critica e demolisce, e una “pars construens”, in grado di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato – ovvero elaborare il passato e ciò che ci circonda per farne qualcosa di nuovo.

Fulvio Morella osserva come il senso di questa pars construens appaia evidente nella storia stessa dell’architettura. D’altronde molte delle nostre città sono frutto di una stratificazione architettonica, di un’operazione secolare di assimilazione integrativa, che i più ignorano.

La storia umana cresce per assimilazione – non per cancellazione, né per distruzione e sostituzione. L’artista realizza così opere che raccontano come il passato sia un’intima parte tanto del presente quanto del futuro.

“Cantami, o Musa” che apre la mostra è una chiara ed esplicita “invocazione” a preservare e nutrirsi del passato. Allo stesso modo, l’opera dedicata all’oracolo di Delfi costituisce un invito a specchiarsi e a conoscersi profondamente prima di andare avanti e ripensare al futuro. La conoscenza di sé deriva proprio dall’impararea conoscere il passato e ciò che è altro da sé. Nelle opere di Morella è impossibile vedersi pienamente riflessi, eppure il riflesso si scorge e viene integrato nella materia lignea architettonica.

Tutti gli spettatori di fronte alle opere “Blind Wood” potranno avere percezioni tattili, in quanto queste opere sono multisensoriali e possono anche essere toccate. Le persone normovedenti coglieranno l’aspetto coloristico ed estetico, mentre le persone ipovedenti comprenderanno meglio il senso dell’opera anche attraverso la lettura del pensiero dell’artista riportato sulla stessa: non a caso la maggior parte dei titoli delle opere o sono in latino e/o non consentono una chiara comprensione e localizzazione del monumento rappresentato. 
Per comprendere pienamente il senso di questo sottile e ingegnoso gioco multisensoriale, è necessario collaborare: così come nessuno riuscirà in modo autonomo ad avere una fruizione completa delle opere, allo stesso modo solo attraverso la condivisione dei linguaggi e degli sforzi, aiutandosi gli uni con gli altri, si può comprendere il senso del complesso mondo che ci circonda.

Cover Photo Credits: Gaggenau Extraordinario,”Pars Construens”, Fulvio Morella, Courtesy Francesca Piovesan

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno