Pistoletto: in Puglia un’opera site specific per valorizzare l’artigianato locale

Michelangelo Pistoletto presenta “Terzo Paradiso: Intrecci d’Oro” a Monte Sant’Angelo per Capitale Cultura Puglia 2024. L’opera site-specific celebra l’artigianato pugliese e riflette sull’equilibrio tra passato e futuro.

Michelangelo Pistoletto, uno degli esponenti più importanti dell’arte contemporanea, ha presentato a Monte Sant’Angelo, in occasione di Capitale della Cultura Puglia 2024, la sua nuova opera “Terzo Paradiso: Intrecci d’Oro”, una monumentale installazione site-specific che esplora il delicato equilibrio tra passato e futuro. Quest’opera simbolica nasce all’interno di un progetto che coinvolge profondamente il territorio pugliese, mettendo in evidenza la sua tradizione artigianale, reinterpretata in chiave contemporanea attraverso l’innovazione tecnica e concettuale.

ph Daniele Rotari courtesy of Cittadellarte

Il Terzo Paradiso: fusione tra natura e artificio

Il Terzo Paradiso di Pistoletto è un simbolo che rappresenta la fusione tra il paradiso naturale e quello artificiale generato dall’uomo. È composto da tre cerchi: i due cerchi esterni simboleggiano la natura e l’artificio, mentre quello centrale rappresenta l’equilibrio tra i due. Questo simbolo incarna la terza fase dell’umanità, in cui l’equilibrio tra natura e tecnologia, tra passato e futuro, si concretizza in una nuova armonia. L’opera “Intrecci d’Oro” riprende esattamente questa carica simbolica, ponendosi come metafora del dialogo tra tradizione e innovazione, come suggerito dall’artista stesso: nel cerchio centrale si crea una nuova realtà, frutto della convergenza tra ciò che esiste e ciò che è ancora da immaginare.

La tecnica e il simbolismo dell’opera

L’opera, allestita negli ambienti austeri e meditativi della Tomba di Rotari, un luogo in cui lo scorrere del tempo pare rallentare e condensarsi, si distingue per l’uso di materiali simbolici, come centrini, merletti, macramè e lavori al tombolo. Questi oggetti, che appartengono alla tradizione artigianale pugliese, sono stati trasformati in sculture grazie a un innovativo trattamento di metallizzazione con ottone dorato, realizzato dall’azienda Materica – Italian luxury coating. Il lavoro di abili artigiani locali e preziosi corredi familiari recuperati è stato reso attraverso una tecnica di doratura all’avanguardia, ideata per proteggere e proiettare verso il futuro il patrimonio culturale pugliese. La fragilità di questi intrecci lavorati con sapienza diventa, così, una sorta di armatura che li rende durevoli nel tempo, cristallizzando la preziosità di una pratica artigianale ormai quasi dimenticata.

L’effetto della doratura non è solo estetico, ma simbolico: essa rende eterno ciò che è destinato a dissolversi, creando una sorta di “capsula del tempo” che rende omaggio a una tradizione millenaria e, al contempo, solleva interrogativi sul futuro di una maestranza che rischia di scomparire. In tal modo, “Intrecci d’Oro” si pone come un atto di resistenza culturale, un richiamo a preservare e valorizzare le antiche tradizioni artigiane del territorio pugliese.

ph Daniele Rotari courtesy of Cittadellarte

Il contributo dei curatori: Tiziano Guardini e Luigi Ciuffreda

Il progetto è stato curato dal conscious creative director Tiziano Guardini e dal designer e architetto d’interni Luigi Ciuffreda, due figure che da anni lavorano sulla sostenibilità e sull’innovazione. Il loro studio, Guardini Ciuffreda Studio, con sede a Milano, si dedica a creare progetti etici che coniugano design, impatto ambientale e valore sociale. “Questa installazione rappresenta un ponte tra passato e futuro, tra la fragilità e la forza, un simbolo di come l’artigianato, pur appartenendo a una dimensione delicata e antica, possa essere proiettato verso il futuro. Siamo orgogliosi di aver curato la realizzazione, con la supervisione del Maestro Michelangelo Pistoletto e della Fondazione Pistoletto Cittadellarte, di un’opera che non solo valorizza le nostre tradizioni, ma stimola anche la riflessione sulla loro preservazione e trasmissione alle future generazioni“, hanno dichiarato i due curatori. 

Questa riflessione sulla fragilità del passato e la sua proiezione verso il futuro trova, dunque, il suo apice in un’opera che stimola il dialogo tra le diverse generazioni, invitando a una riscoperta del sapere artigianale in un’epoca in cui la modernità sembra voler relegare queste pratiche al passato.

Il ruolo della Fondazione Pistoletto e la comunità pugliese

Il progetto ha potuto contare sul prezioso contributo di Olga Pirazzi, project manager della Fondazione Pistoletto Cittadellarte, e sulla collaborazione con Materica per la metallizzazione delle sculture. La realizzazione dell’opera è stata resa possibile grazie anche alle generose donazioni di privati cittadini, tra cui Maria Voto di Vico del Gargano e vari laboratori pugliesi, come Made in Carcere di Lecce, Trani e Taranto. 

Questa partecipazione attiva della comunità locale sottolinea ancora una volta l’importanza di un progetto che non è solo artistico, ma anche sociale. L’installazione, infatti, non si limita a essere una creazione estetica: è concepita come un attivatore culturale, un luogo di incontro e condivisione in cui la tradizione artigianale pugliese viene riscoperta e valorizzata, offrendosi come spunto per riflettere su come queste tradizioni possano essere tramandate alle future generazioni.

ph Daniele Rotari courtesy of Cittadellarte

Il futuro dell’opera: dal Battistero al Castello

L’opera sarà esposta presso il Battistero di San Giovanni in Tumba fino al 7 gennaio 2025, dopo troverà una nuova collocazione nel Castello di Monte Sant’Angelo. Qui continuerà la sua funzione di catalizzatore culturale, diventando il punto di riferimento per eventi e laboratori dedicati alla riscoperta dell’artigianato in tutte le sue forme.

Il progetto si inserisce nel più ampio programma culturale di Monte Sant’Angelo Capitale della Cultura Puglia 2024, un anno ricco di eventi e iniziative che intendono promuovere il patrimonio artistico e culturale del territorio, ma anche avvicinare le nuove generazioni a una forma d’arte che dialoga con il passato senza rinunciare alla sua capacità di innovazione.

In conclusione, “Terzo Paradiso: Intrecci d’Oro” di Michelangelo Pistoletto è un’opera che supera il semplice ambito estetico per farsi riflessione critica sulla condizione attuale della cultura e della tradizione, un invito a preservare ciò che ci lega alle nostre radici, proiettandolo verso il futuro.

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