Alla fine degli anni Ottanta, il filosofo e ricercatore Max More ha rilevato come la ricerca di un senso comune delle società, la emancipazione da dogmi e totalitarismi, nonché l’avanzare della tecnologia nel suo senso più ampio avevano gettato le basi per una fase di transumanesimo per l’umanità. L’umanesimo prevede una presa di controllo “umana” del destino dell’uomo, svincolato da origini o sacche di senso preparate a priori da fonti esterne.
Il transumanesimo è un umanesimo dopato dalla tecnologia, che da una parte ne accelera l’evoluzione, dall’altra fornisce scenari fantastici. Scenari che, per essere del tutto immaginati, richiedono una totale apertura della storia dell’evoluzione in una chiave non più necessariamente incentrata sull’uomo e sulla sua biologia (ne abbiamo accennato in Il darvinismo universale nell’era della AI), Max More stesso, nell’estate nel 1990 scrive: “Humanity is a temporary stage along the evolutionary pathway. We are not the zenith of nature’s development“. Al fine di inquadrare questa transizione, More fonda il “Manifesto dell’Extropianesimo“.
I principi base dell’Extropianesimo
I Principi dell’Extropianesimo sono un insieme di valori e standard che offrono una prospettiva alternativa per affrontare le opportunità, le sfide e i pericoli che emergono con il progresso tecnologico e scientifico. Questi principi, sviluppati per la prima volta negli anni Ottanta, non cercano di fornire una filosofia di vita completa o di promuovere credenze specifiche, ma piuttosto di codificare ideali proattivi che possano guidare e ispirare il pensiero innovativo in merito a questioni fondamentali, sia a livello personale che sociale.
I principi base sono:
Progresso Perpetuo
Questo principio sfida l’idea tradizionale che la natura umana debba rimanere invariata per conformarsi a ciò che viene considerato “naturale” o voluto da Dio. L’extropianesimo vede l’evoluzione umana non come un processo finito, ma come un continuo viaggio verso forme di esistenza più avanzate. Questo progresso include anche lo sviluppo tecnologico, che dovrebbe essere utilizzato per superare i limiti biologici e psicologici umani. La condizione umana è potenzialmente un passaggio tra un’evoluzione animale verso nuove condizioni postumane.
Auto-Trasformazione
Il principio dell’auto-trasformazione si concentra sull’importanza del miglioramento personale costante. Questo miglioramento non riguarda solo l’aspetto fisico, ma anche l’intelletto, la psicologia e l’etica personale. L’etica personale dovrebbe essere il più possibile libera da condizionamenti sociali, sempre nel rispetto della realtà altrui. L’extropianesimo incoraggia l’uso delle tecnologie emergenti per migliorare la nostra condizione fisica e mentale, mantenendo al contempo una forte responsabilità personale e un impegno verso la crescita continua.
Ottimismo Pratico
L’ottimismo pratico è un atteggiamento positivo e dinamico che spinge gli individui a realizzare i propri ideali nel mondo reale. Questo tipo di ottimismo non è passivo, richiede un’azione costante per affrontare le sfide e superare gli ostacoli. Gli extropiani vedono il progresso come un processo continuo, alimentato dalla fiducia nella capacità umana di migliorare la vita attraverso l’innovazione e la determinazione. Un ottimismo pratico è anche un ottimismo critico e non aderisce passivamente a prassi del passato limitanti.
Tecnologia Intelligente
Il concetto di tecnologia intelligente nel contesto extropiano implica l’uso della scienza e della tecnologia non come fini a se stesse, ma come mezzi per migliorare la vita umana. La tecnologia dovrebbe essere progettata e gestita in modo tale da ampliare le capacità umane e superare le limitazioni imposte dalla nostra eredità biologica e culturale. Gli extropiani vedono nella tecnologia uno strumento essenziale per realizzare i propri valori e ideali, contribuendo all’evoluzione continua dell’umanità.
Società Aperta
Una società aperta è essenziale per l’extropianesimo. Questa società protegge la libertà di espressione, il libero scambio di idee e la possibilità di sperimentare e innovare. Gli extropiani si oppongono al controllo autoritario e alla gerarchia eccessiva, preferendo un ordine sociale decentralizzato che favorisca il progresso attraverso la cooperazione e la comunicazione. Le società aperte permettono una continua evoluzione culturale e sociale, incoraggiando l’esplorazione e l’innovazione.
Auto-Direzione
L’auto-direzione è un altro principio chiave, che sottolinea l’importanza della libertà individuale e della responsabilità personale. Gli individui dovrebbero essere liberi di decidere il proprio percorso di crescita e di cambiamento, basandosi su una chiara comprensione dei propri valori e obiettivi. L’auto-direzione richiede autodisciplina e una riflessione costante, ed è strettamente legata al rispetto per l’autonomia degli altri.
Pensiero Razionale
Infine, il pensiero razionale è alla base dell’extropianesimo. Questo principio favorisce la ragione, l’indagine critica e l‘indipendenza intellettuale. Gli extropiani rifiutano la fede cieca e il dogmatismo, preferendo un approccio basato sull’analisi e l’evidenza empirica. Il pensiero razionale è visto come un mezzo per avanzare nella conoscenza e migliorare continuamente le nostre vite e la società. Questa filosofia ha delle conseguenze etiche molto forti. Mentre generalmente riconosce alle religioni un ruolo positivo per aver contribuito a delineare un senso per l’uomo, oggi le ritiene superate, in linea con le deduzioni di Marx ed Hegel. Inoltre una visione postumanistica non è necessariamente una visione che include l’uomo come lo intendiamo ora, fino al punto che non può essere ostacolato alcun progresso se è in linea con un pensiero razionale, ottimista e più vicino ad un desiderio reale.
Un extropiano immagina una vita eterna, la possibilità di cambiare corpo, di creare un backup di se stesso ed altri scenari ipotetici. Non sa se e quando potranno essere raggiunte, ma non pone limiti.
A una prima analisi, molte di queste conclusioni incutono un certo timore e dubbio etico, tuttavia immaginandoci di tornare indietro di 400 o 500 anni, come avrebbero dovuto giudicare, i nostri antenati, attività come effettuare un trapianto del cuore, una interruzione di gravidanza basata su problemi del nascituro, nascere con un utero in affitto o sviluppare nuove piante o animali in laboratorio?
Il termine “extropia” vuole essere il contrario del termine “entropia“, quindi pone l’ordine, come volontà e scopo, contrapposto al disordine. Un mondo voluto da un dio è un mondo filosoficamente ordinato, ma nella realtà caotico, un extropiano ambisce ad un mondo riorganizzato seguendo le spinte evoluzionistiche nella direzione di un ordine concreto, nel mondo reale, tralasciando ogni dogma che vuole suggerire un ordine solo filosofico.
le puntate precedenti di queste riflessioni su coscienza, pensiero filolosofico e intelligenza artificiale le potete trovare qua:
Dio è nei dettagli? No, nei computer. Un’ipotesi sull’uomo, la Natura e l’Intelligenza Artificiale
Ockham ed Intelligenza Artificiale: rasoi per pelo e contropelo a confronto
Il Papa al G7 per parlare di AI, tra auspici, buone intenzioni e forse un poco di rassegnazione
Thomas Hobbes ed il deep learning. AI tra draghi ed algoritmi etici
Intelligenza artificiale, filosoficamente parlando (pt. 1)
76 domande cui non vorresti dover pensare. Tra cui fare l’amore con un robot
Essere o non essere, matematica o non matematica? Questo è il dilemma
Gombrowicz: arte, coscienza ed esistenza per la nostra immaturità
Paura e desiderio ai tempi dell’AI
Il darvinismo universale nell’era della AI
Filosofia islamica e machine learning
Teoria dei giochi: Dente per dente o perdono?
Intelligenza artificiale, filosoficamente parlando (pt. 2)
Urge un metabolismo per l’intelligenza artificiale
Come si misura l’informazione e perché è Dio la fonte di ogni dubbio