Rivive la Storia al Cimitero militare tedesco al passo della Futa.

Coinvolgere il pubblico nella commistione di riflessive reminiscenze storiche, emblematiche location e pungenti passeggiate letterarie è l’audace intento di Archiviozeta, l’associazione culturale che da oltre due decenni costruisce un intenso dialogo trilaterale fra il teatro, la memoria e l’arte.

Questo dialogo, spesso profondamente connotato dalla denuncia della guerra e della malattia, riprende forma per la terza ed ultima volta in occasione del centenario dalla pubblicazione del romanzo “La montagna incantata” di Thomas Mann. Così, dal 26 Luglio al 18 Agosto 2024, gli spettatori diventano protagonisti di un lungo ed appassionato viaggio nel testo, che dura ininterrotto dalle prime ore del secolo scorso, attraverso una raffinata messinscena nell’insolita cornice del Cimitero Militare Germanico del passo della Futa.

Il cimitero del passo della Futa, situato a un passo dalla città di Firenze, è divenuto negli anni un contesto unico in cui l’arte teatrale si è saputa flettere alle esigenze del luogo, con la delicata sensibilità di rievocare l’importante carico di sentimenti che la location porta con sé. Il più grande sacrario tedesco della Seconda Guerra Mondiale presente in Italia, infatti, ospita le spoglie di oltre 30.000 soldati della Wehrmacht, perduti durante la ritirata.

Questo rapporto simbiotico fra teatro e memoria storica è riuscito non solo a far emergere l’acuta ironia del romanzo di Mann, ma anche a sottolineare le varie sfumature della malattia e della guerra vissute dai protagonisti. Ed è grazie a questa peculiare alchimia fra storie ed emozioni che le pietre del cimitero trovano una nuova voce in cui risuonare.

L’azione teatrale, come spiegato nella nota ufficiale dell’evento, rimane complessa nonostante la apparente linearità della struttura del testo di Mann. L’interazione con l’architettura del cimitero, unica nel suo genere, crea un crogiolo di suggestioni che rende possibile un’interpretazione più profonda delle vicissitudini descritte nel romanzo.

Dunque si compie il viaggio di Archiviozeta, che con il suo prezioso lavoro di valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico continua a far vibrare la corde più profonde dell’umanità, raccogliendo in un unico gesto il potere della letteratura, la bellezza del teatro e la risonanza del passato. Un lungo e appassionato viaggio fra pagine e pietre che riapre la riflessione sulla malattia che sottrae, sulla guerra che distrugge, ma che permette, allo stesso tempo, lo sviluppo di nuove letture della memoria collettiva.

Un appuntamento da non perdere per chi desidera immergersi in un’esperienza teatrale diversa dal solito, capace di coinvolgere non solo la vista e l’udito, ma anche lo spirito, richiamando alla mente le parole immortali di Thomas Mann: “La morte è solo il lato notturno della vita”.

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