Lo scorso mercoledì 30 ottobre, all’interno della prestigiosa Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, oggi sede della Camera di Commercio di Roma, sono stati presentati al pubblico il contenuto e i dettagli della quarta edizione di Roma Arte in Nuvola. Per tre giorni, dal 22 al 24 novembre 2024, la Nuvola dell’Eur ospiterà la Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea, offrendo una piattaforma di dialogo tra stili ed epoche diverse, e mettendo in risalto opere iconiche e innovazioni artistiche da tutto il mondo.
La Fiera, prodotta da C.O.R. prodotta da C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare), con la direzione artistica di Adriana Polveroni e ideata da Alessandro Nicosia, è “un’occasione unica per rafforzare il ruolo di Roma nel circuito dell’arte contemporanea”, ha dichiarato Nicosia. Un aspetto particolarmente interessante di questa edizione è lo spazio dedicato alle gallerie italiane del Centro e Sud Italia, un impegno che sottolinea la volontà di valorizzare le realtà artistiche emergenti di città come Napoli, Scicli, Pescara, Avellino e Nuoro. Queste gallerie – saranno 140 in totale – avranno l’opportunità di ampliare la loro visibilità e promuovere il proprio lavoro, all’interno di un contesto dove vengono spesso oscurate o escluse.
Apprezzabile anche la decisione della Regione Puglia di istituire un dialogo inedito tra due figure simbolo dell’arte pugliese e italiana: Giuseppe De Nittis e Pino Pascali, grazie alla collaborazione con la Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” di Barletta e la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare. La mostra vorrebbe mostrare come entrambi gli artisti, sebbene distanti per tempo e stile, abbiano saputo rivoluzionare il panorama artistico nazionale. De Nittis, figura chiave dell’impressionismo italiano, è noto per le sue atmosfere luminose e i suoi tagli prospettici innovativi, per i quali si è conquistato un posto di rilievo anche all’estero. A questo si contrappone Pascali, pioniere dell’arte povera, le cui installazioni e sculture hanno un impatto immediato, basato su materiali semplici e su una forza espressiva essenziale. Un confronto stimolante e originale, che permette di apprezzare i diversi stili e linguaggi artistici adottati dai due artisti, che hanno profondamente influenzato la storia dell’arte italiana dalla seconda metà dell’800 in poi.
Oltre alle gallerie e alle mostre dedicate agli artisti italiani, Roma Arte in Nuvola 2024 offre un vasto programma di eventi collaterali, pensati per arricchire l’esperienza dei visitatori: mostre, talk, performance e incontri stimolanti con artisti e curatori, tutti concepiti per favorire il confronto e la scoperta di nuovi orizzonti creativi.
Molto atteso il programma del Paese ospite speciale di questa edizione, il Portogallo, intitolato Uma Volta ao Sol (“Un giro attorno al sole”) e curato da Sandra Vieira Jürgens. L’offerta portoghese si concentra sulle più recenti avanguardie del Paese, offrendo uno sguardo ravvicinato sulla scena contemporanea portoghese, in pieno fermento. Le opere esposte intrecciano arte e tecnologia, mettendo in luce nuovi linguaggi visivi e coinvolgendo i visitatori in un’esperienza interattiva e giocosa, che esplora l’arte come espressione di identità e collettività.
Tra gli appuntamenti più attesi, anche una rassegna di fotografia contemporanea curata da Arianna Catania, intitolata Il gioco delle identità. Attraverso una selezione di 50 opere di fotografi di fama internazionale come Nan Goldin, Luigi Ontani, Shirin Neshat e Letizia Battaglia, la mostra offre uno spaccato sugli sviluppi della fotografia dagli anni ‘60 a oggi, con un focus particolare sulle questioni di identità e diversità culturale.
Anche la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura conferma la sua partecipazione, presentando un focus sulle produzioni fotografiche e video acquisite attraverso programmi di sostegno all’arte italiana, come Strategia Fotografia, Italian Council e PAC – Piano per l’Arte Contemporanea. Tra le opere esposte ci sarà anche una selezione di immagini provenienti dal progetto “Atlante Architettura Contemporanea,” in cui 10 giovani fotografi hanno percorso l’Italia per documentare le principali architetture contemporanee del Paese, offrendo uno sguardo unico sul patrimonio architettonico recente.
Da segnalare anche la presentazione di 12 busti inediti di Antonio Canova, recentemente restaurati grazie al supporto di Banca Ifis, main sponsor della fiera. Questo progetto non solo rende omaggio a uno dei grandi maestri italiani, ma offre anche al pubblico un’occasione unica per ammirare opere ancora poco conosciute del celebre scultore veneziano, riunite in uno spazio dedicato.
Con la partecipazione attiva di istituzioni autorevoli come la Fondazione MAXXI, l’Istituto Centrale per la Grafica, la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e il Museo delle Civiltà, Roma Arte in Nuvola 2024 si conferma quindi una piattaforma culturale di primo piano, dove convergono arte, storia e innovazione.
La Fiera arriva alla sua quarta edizione forte dei numeri raggiunti l’anno precedente: oltre 35 mila visitatori e 150 gallerie partecipanti. Un successo di pubblico che ha permesso a Roma Arte in Nuvola di imporsi sulla scena nazionale ed internazionale come una delle principali fiere di settore. Per fare un confronto, Artissima, fiera competitor di Torino, l’anno scorso ha raccolto 34.200 visitatori. Se ci spostiamo oltreoceano, a Los Angeles la prestigiosa FRIEZE ART ha fatto numeri simili: circa 35 mila visitatori. Solo Art Basel sembra, ad oggi, irraggiungibile: la Fiera d’arte moderna e contemporanea che dal 1970 si svolge annualmente a Basilea, nel 2023 ha totalizzato circa 82 mila visitatori, oltre il doppio di quelli che sono entrati nella Nuvola di Fuksas, a Roma.
Ciò che forse manca a questa edizione di Roma Arte in Nuvola è una visione d’insieme, che tenga unite le diverse anime e i tanti eventi in programma. Il rischio concreto è quello di confondere gli spettatori, che potrebbero sentirsi spaesati e disorientati da un’offerta così ampia ed eterogenea, senza un fil rouge chiaro che leghi tra loro tutti gli appuntamenti della manifestazione.
D’altra parte, è ammirevole lo sforzo messo in campo da questa Fiera, che sta cercando di portare le novità e della scena artistica contemporanea nella capitale, da sempre legata a un immaginario classico e barocco, e che da secoli vive adagiata sugli allori di un passato glorioso. Il tentativo di svecchiare l’immagine della città e proiettarla in un contesto più internazionale e vivace è apprezzabile. Resta da capire se questi sforzi verranno ripagati e se il sistema artistico e culturale romano sarà in grado di fare squadra durante la tre giorni che occuperà gli spazi della Nuvola, o se, come accade spesso a Roma, l’evento non rischi di restare isolato, una monade solitaria all’interno di un ecosistema poco coeso e incapace di mettere da parte i vari personalismi in nome di un obiettivo comune, più alto.