“Siamo a un momento critico nella lotta per l’azione climatica. Ecco come l’industria dell’arte può aiutare.”

Siamo a un momento critico nella lotta per l’azione climatica. Ecco come l’industria dell’arte può aiutare.

Prendete un attimo e considerate le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, “Quest’anno è stato una lezione magistrale di distruzione climatica”. Con l’inasprimento del cambiamento climatico e la presenza di una minaccia sempre più pervasiva per l’ambiente, siamo giunti ad un bivio cruciale nel nostro impegno per l’azione climatica.

Il settore dell’arte, che vede intersecare diverse discipline, culture e ideologie, può contribuire significativamente a questo impegno. In particolare, la Gallery Climate Coalition (GCC), un’organizzazione che fa della decarbonizzazione una priorità, può offrire un contributo significativo in questa lotta.

La GCC crede fermamente nel potere trasformativo dello sforzo collettivo per affrontare queste sfide con un ottimismo resiliente. L’arte, infatti, possiede una forza unica per ispirare il pubblico e l’azione politica favorendo così cambiamenti strutturali nei confronti della sostenibilità.

Ma come può sostanzialmente l’industria dell’arte contribuire all’azione climatica?

In primo luogo, come segnala la GCC, è fondamentale iniziare a cambiare dall’interno. L’industria dell’arte ha il potenziale non solo di ridurre le proprie emissioni, ma di stabilire standard che influenzano il discorso pubblico e politico sull’azione climatica.

L’attenzione del pubblico è sempre più rivolta a questo tema, grazie a molteplici campagne di sensibilizzazione svolte nel corso degli anni. Come suggerisce un sondaggio guidato dall’ONU e dall’Università di Bonn, oltre l’80% delle persone in più di 120 paesi desidera vedere un’azione per il clima più incisiva.

Inoltre, studi recenti mostrano chiaramente come le aspettative del pubblico siano in crescita anche nello specifico settore dell’arte. Il recente studio Indigo Act Green 2024 rivela come l’89% delle persone intervistate ritiene che le organizzazioni culturali – dai musei alle gallerie – abbiano la responsabilità di ridurre il loro impatto ambientale.

Uno degli obiettivi principali della GCC è proprio quello di ridurre l’impatto ambientale del settore delle arti visive e facilitare l’azione sul clima specifica per il settore attraverso la collaborazione e l’innovazione. Grazie all’ausilio di esperti ambientali e leader del settore, la GCC ha elaborato linee guida concrete ed efficienti. Nel 2020 ha lanciato il suo Carbon Calculator, strumento adottato da oltre 18.000 utenti per comprendere il loro impatto ambientale e orientare le loro decisioni verso una riduzione delle emissioni.

La decarbonizzazione, ovvero la progressiva riduzione delle emissioni di CO2, è un obiettivo importantissimo per il settore artistico. Ma così come nell’arte, l’interpretazione non basta. Ogni sforzo deve convertirsi in un’azione concreta, in modo che l’arte sia non solo testimone, ma anche pilastro del cambiamento.

Un esempio incoraggiante proviene dalla collaborazione di GCC con l’importante casa d’asta Christie’s, che ha permesso di raccogliere 6 milioni di dollari per l’ente non-profit che si occupa di leggi sul clima, ClientEarth. Inoltre, la recente iniziativa di Responsabilità Ambientale delle Fiere d’Arte ha visto l’impegno di 13 organizzazioni, tra cui Art Basel e Frieze, a ridurre in maniera collaborativa il loro impatto ambientale

La Sustainable Shipping Campaign della GCC ha trasformato la consapevolezza in azione. Ha sollecitato gli assicuratori a modificare le politiche sul trasporto, ha spinto per l’adozione di alternative a basso contenuto di carbonio al trasporto aereo, promuovendo così pratiche più sostenibili.

Questi successi, seppur lodevoli, non devono farci assopire sugli allori. Come sottolineato da Heath Lowndes, co-fondatore e direttore della GCC, il viaggio non è stato tutto in discesa. Operare in un periodo di crisi economica, con tagli ai finanziamenti culturali, instabilità politica e gli impatti in corso della pandemia, non sono certo stati fattori facilitanti.

Malgrado le sfide, l’affermazione dell’Artnet è confortante: “I musei giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico”. Da una parte, il settore culturale deve prendere coscienza del proprio impatto ambientale e impegnarsi per ridurlo. Dall’altra, i musei, le gallerie, le istituzioni culturali hanno il potere di influenzare la società, sensibilizzando il pubblico e promuovendo uno stile di vita più sostenibile.

Per questo, ricordiamo l’appello della GCC a tutta la comunità artistica globale: aderire alla coalizione, coinvolgersi e spingere in avanti il movimento. Ricordiamo che l’industria dell’arte è solo una piccola parte di un puzzle molto più grande, ma insieme, possiamo trasformare il modo in cui il mondo dell’arte opera – rendendolo una potente forza per il bene nella lotta contro il crollo del clima.

Heath Lowndes,
Presidente Gallery Climate Coalition

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Guarene, alla Sandretto 12 artisti riflettono sul concetto di ruralità

Questa è l’opera che ha introdotto l'omonima collettiva in mostra negli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Guarene, in cui 12 artist* si sono chiesti come poter raffigurare le implicazioni contemporanee degli ecosistemi agricoli.

Seguici su Instagram ogni giorno