Torino Spiritualità e la celebrazione dell’imperfezione

Nel suggestivo scenario di Torino, si rinnova l’appuntamento con lo storico festival Torino Spiritualità. Da vent’anni la Fondazione Circolo dei lettori organizza questa prestigiosa manifestazione, dedicata alla riflessione e allo scambio culturale nella diversità di vedute e pensieri.

Dal 25 al 29 settembre il cuore della città siberghiana risuonerà dei temi proposti dalla 20/a edizione dal titolo ‘Come legni storti. L’imperfezione, l’errore, l’inciampo’. Il titolo richiama le parole del filosofo Immanuel Kant, che definiva l’essere umano come “un legno storto” da cui non potrebbe mai derivare qualcosa di perfettamente dritto. Un omaggio al pensatore tedesco nel terzo centenario dalla nascita, per indagare la natura umana e la sua innata imperfezione, rileggendola in chiave creativa e spirituale.

In una società che tende a esaltare la perfezione e a punire l’errore, Torino Spiritualità 2021 offre una lettura alternativa degli inciampi della vita. L’errore, in questa prospettiva, diventa occasione di crescita, di consapevolezza, di umanità.

Già dal 12 settembre si preannuncia un’attesa emozionante con una preview al Teatro Carignano, dove Luigi Lo Cascio leggerà “La Strada” di Cormac McCarthy, in un omaggio alla memoria dell’autore scomparso lo scorso anno. La cerimonia ufficiale d’inaugurazione si terrà il 25 settembre presso la Chiesa di San Filippo Neri, con la presenza del monaco londinese Laurence Freeman, una delle figure di punta della Wccm – World Community for Christian Meditation.

Un parterre di ospiti di alto profilo sarà chiamato a riflettere e discutere sul tema dell’imperfezione, tra i quali risaltano personalità come Chandra Candiani, Vera Gheno, Massimo Recalcati, Daniel Schreiber, Vanessa Roghi, Vito Mancuso, David Foenkinos e Fabio Geda.

In un mondo dove l’errore è spesso visto come una debolezza da eliminare, Torino Spiritualità offre un’alternativa. “Chi può dire di non aver commesso passi falsi o di non aver mai preso lucciole per lanterne? Nessuno, perché essere imperfetti è l’inevitabile corredo del dirsi umani”, come ricorda Armando Buonaiuto, curatore del festival.

Una visione corroborata da Elena Loewenthal, direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori, che cita la tradizione ebraica per sottolineare la necessità di compassione, come elemento fondante del vivere civile.

L’immagine guida di questa edizione, firmata dall’illustratore Francesco Chiacchio (Ghirigori Agency), gioca con la metafora kantiana del legno storto, rovesciandola. Il legno dell’immagine è quello drittissimo, geometrico e svettante di una squadra da disegno, che, mutata in vela di una barca, naviga in un mare di linee curve e tortuose: un richiamo visivo alla complessità e alla ricchezza insite nell’errore e nelle impreviste deviazioni del percorso.

Torino Spiritualità si conferma così un appuntamento imperdibile, in grado di infondere nuova luce nell’umana imperfezione, coniugando riflessioni profonde con un palinsesto di incontri, dibattiti e performance interdisciplinari. Un festival che invita a riscoprire l’anima stessa della spiritualità umana, intrecciata e complessa come un “legno storto”, ma forse proprio per questo capace di creare un fascino incomparabile.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno