Torna al MAMBO il”BOOKS, Bologna art books festival – Libri d’arte e d’artista”

Arriva la seconda edizione del BOOKS, Bologna art books festival 2024“, importante manifestazione nel panorama dell’editoria italiana. Quando pensiamo alla storia dell’arte l’associazione con l’odore della carta e dell’inchiostro è immediata. Un libro d’arte può assumere molteplici forme. Nell’immaginario comune è un bel volume finemente rilegato, con una copertina accattivante, colmo di immagini e fotografie di altissima qualità e con un testo profondo e spesso poetico scritto da nomi illustri ed esponenti di spicco del panorama artistico. Tuttavia, addentrandoci in profondità nell’intricato e universo dell’editoria d’arte potremmo imbatterci in ben più complesse produzioni grafiche.

Esistono svariati medium che hanno radicalmente influenzato l’espressione artistica e la società moderna, eppure se dovessimo identificare tra questi la chiave di volta della storia culturale europea sarebbe la stampa, mezzo che ha radicalmente riformato la nostra percezione del mondo. Dalla rivoluzione delle lettere metalliche condotta da Gutenberg ad oggi attraverso l’editoria si sono diffuse informazioni, metodi e stili, appare quindi lecito difendere ancora questo strumento promuovendo l’editoria d’arte in tutte le sue declinazioni. Il percorso del libro d’arte inizia nel Medioevo con la pratica della miniatura, di cui citiamo come massima espressione il codice miniato “Evangelario di Ottone IIIprodotto intorno al 1000, prosegue poi con la miniatura tardo gotica di illustri autori come i “Fratelli Limbourg” con il “Très riches heures du Duc de Berry” realizzato tra il 1412 e il 1416, per giungere all’incredibile produzione di William Blake, per esempio “Songs of Innocence and of Experience” raccolta di poesie scritte, illustrate e stampate dal pittore, che ha posto le fondamenta per la nascita dei libri d’artista unendo autoedizione e autodistribuzione ed integrando testo, immagini e forma.

Leggere Anselmo 1972

Opuscoli, manifesti, cartelloni e libri divennero nel Novecento una strategia per aggirare i sistemi tradizionale dell’esposizione in galleria e per diffondere idee tramite opere economiche da distribuire facilmente anche a chi non frequentava gli spazi espositivi tradizionali. Scaturirono da tali bisogni libri che sfidavano ogni ipotesi di produzione tipografica ortodossa integrando collage, litografie, carta da parati e inserti di altri materiali, oaddirittura rilegature che comprendevano una sequenza casuale di pagine.

Nel contemporaneo il libro d’artista, promosso dalle correnti d’avanguardia, ha riscosso un grande successo, diventando fondamentale per l’arte concettuale che fece del libro non tanto un appendice, ma una reificazione dei lavori. Ricordiamo esempi significativi, appartenenti al periodo tra gli anni ’60 e ’80, come “Le immagini Sono Riflessi Bruciati” ideato da Mimmo Paladino per la Galleria Nuovi Strumenti di Brescia nel 1976, o ancora “Il veleno è stato sollevato e trasportato” realizzato da un esordiente Enzo Cucchi, sostenuto da Bonito Oliva, per La Nuova Foglio Editrice di Macerata nel 1977.
D’altronde, furono proprio gli anni ’70 ad accogliere ufficialmente il libro d’artista riconoscendolo come un vero genere a cui dedicare studi, istituzioni, biblioteche, librerie specializzate e collezione di musei con sistemi di classificazione e catalogazione appositi. Percorso che spinse gli autori a costruire un’associazione tra libro d’artista e periodo di ricerca, connessione divenuta assai comune basti pensare ad Anselm Kiefer con la sua produzione di libri artigianali unici, realizzati a mano.

In principio erat Ketty La Rocca 1972

Appare ancor più innegabile l’impatto dell’editoria sulla storia della cultura se ci concentriamo sul territorio italiano, patria della tipografia veneziana, nota per il suo virtuosissimo quasi visionario nell’impaginazione di sceneggiature teatrali e classici della letteratura. Come Italiani conosciamo bene l’influenza dell’editoria d’arte sulla costruzione degli eventi espositivi contemporanei, soprattutto attraverso il lavoro dell’editore Giorgio Fantoni con i suoi cataloghi e le prime collaborazioni con i musei, che hanno portato all’impianto comunicativo e distributivo con annessione dei bookshop a cui ormai siamo abituati. Fantoni dettò legge nel settore dei cataloghi, definendo le tecniche e le linee editoriali adatte alla creazione e all’impostazione di un volume di qualità. Regole tipografiche che oggi sembrano banali, ma che hanno segnato un punto di svolta da cui progredire nella modernizzazione dell’editoria d’arte.

Sulle tracce di questa lunga tradizione in continuo mutamento nasce “BOOKS, Bologna art books festival – Libri d’arte e d’artista“, a cura di Danilo Montanari e Lorenzo Balbi, in collaborazione con un comitato scientifico composto da Silvia AlessandriMario DiaconoLiliana Dematteis e Giovanna Pesci. La manifestazione riflette la volontà di preservare l’eredità di due eventi fondamentali nel settore – Artelibro, il Festival del Libro d’Arte che si è svolto a Bologna dal 2003 al 2014, e FLAT – Fiera Libro Arte Torino dal 2017 al 2019 – optando per un posizionamento “laterale”, che non disdegna il panorama delle fiere e il mercato, eppure intende presentare ed esaltare il libro come veicolo di contenuti, scambi e occasioni che mettano in collegamento artisti e collezionisti, costituendo un’esperienza dalla natura strettamente culturale.

La seconda edizione di BOOKS, ospitata nuovamente nella Sala delle Ciminiere del MAMBO da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2024, vanterà la partecipazione di 36 espositori, librai e case editrici italiane ed internazionali, presenti con i loro progetti. La vocazione divulgativa dell’evento si evince dagli spazi riservati agli editori, che non rientrano nella dimensione tipica dello stand concentrandosi su un numero ridotto di titoli, non oltre ai 100, da approfondire ed esplorare con i visitatori. Difatti, l’allestimento del festival è studiato per incentivare lo scambio conviviale, promuovendo relazione e collaborazioni. Come dimostra la scelta di porre al centro dello spazio un’area dedicata ai Talk con autori e collezionisti, tra cui è d’obbligo segnalare Luca Cerizza e Vincenzo Sparagna.

Paz Il libro rosso del male

Nel programma verranno proposti dei focus espositivi che si concentreranno sulla storicità dell’editoria d’arte italiana e sulla sua qualità presentando una variegata selezione di volumi rari e opere originali di Ketty La Rocca, Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo e Alighiero Boetti. Edizioni tra cui non possono mancare: “Leggere” (Giovanni Anselmo, 1972 Sperone, Torino), “In principio erat” (Ketty La Rocca, 1971, Edizione Centro Di, Firenze) e “Machiavelli30” (Vincenzo Agnetti, 1978, Guanda, Milano) .

Attesa novità del festival sarà il ritorno di Andrea Pazienza a Bologna, con un tributo che illustra la carriera del fumettista attraverso l’esposizione di una serie di edizioni originali di libri, fascicoli di riviste, copertine di dischi, poster e altri materiali grafici. Elementi preziosi a cui si aggiungono i libri dell’artista Mario Diacono, che rilascerà un’intervista trasmessa nella Sala delle Ciminiere. Un ricco palinsesto che includerà anche attività destinate ad un pubblico più ampio e non solo agli operatori del settore, come una dimostrazione di stampa tipografica con caratteri mobili in piombo e legno offerta da Anonima Impressori

Questa seconda edizione rappresenta un’opportunità divulgativa oltre che fieristica, strutturata per evadere i confini settoriali e raggiungere chi usufruisce del patrimonio librario e delle nuove opere, accogliendo al fianco dei lavoratori dell’editoria i collezionisti e lettori, i quali rappresentano il cuore pulsante dell’intero reparto editoriale. 

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