Cinque artisti per cinque opere, tutte a tema natalizio. Sono quelle che Artuu presenta ai propri lettori, per festeggiare un Natale “diverso”: non consumistico, non conformista, non griffato, ma semplicemente un Natale all’insegna dell’Arte. Giocoso, pop, divertenente e irriverente, ma anche spirituale.
Tomoko Nagao, TvBoy, Pao, Giuseppe Veneziano e Dario Arcidiacono sono gli artisti che abbiamo scelto per voi per rappresentare lo spirito del Natale 2023. Ecco i loro lavori, in esclusiva per i lettori di Artuu.
Un Presepe Pop per Tomoko Nagao
Nata in Giappone e formatasi a Londra, da molti anni Tomoko Nagao vive a Milano, e lavora da sempre con un doppio linguaggio – pittorico e grafico – che risente molto dell’influenza dell’estetica “superflat” della scuola di Murakami e Nara, con accenti originali nella scelta dei soggetti, spesso legati a tematiche ambientali e di critica alla società dei consumi. Le sue immagini sono spesso rivisitazioni ironiche, con accenti neo-pop, dell’iconografia artistica occidentale.
In questo presepe pop, creato appositamente per Artuu, l’artista mette in braccio a una Vergine, abbigliata col classico velo azzurro, con in testa le stelle della Madonnina del Duomo di Milano e una collana di Gucci al collo, un Gesù bambino con tanto di ciuccio in bocca, moderno piccolo Messia umanizzato. Attorno a loro, uno zoo dai colori pastello, spensierato e iperpop riprende l’iconografia del presepe come una giocosa illustrazione per bambini, con pecorelle e asinelli da cartone animato, buffi angioletti in cielo, e stelline antropomorfe, dotate di occhi e naso.
Tv Boy, un Babbo Natale in divieto di sosta
Celebrato ormai in tutto il mondo come uno degli esponenti di punta della nuova arte di strada, popolare, divertita e giocosa, ma ricca di implicazioni e di riferimenti all’attualità dalle forte implicazioni politiche e sociali, Tv Boy accompagna periodicamente, coi suoi poster d’arte attaccati per le strade di tutt’Europa, avvenimenti, anniversari, momenti storici salienti della nostra quotidianità con un piglio satirico e inconfondibile, riallacciandosi in tempo reale alla cronaca sociale e politica del momento. In questo murale, comparso la mattina del 23 dicembre su un muro vicino al Disseny Hub di Barcellona, lo street artist più celebrato d’Italia ironizza su un Babbo Natale contemporaneo, beccato in flagrante divieto di sosta da una inflessibile vigilessa. Lontani i tempi in cui i personaggi delle fiabe e della fantasia potevano godere di una extraterritorialità e di un’immunità per le loro sviste e le loro debolezze. La magia del Natale non è finita, ma forse è un po’ appannata da un mondo sempre più caotico ma sempre più costellato di regole e divieti. Nessuno, sembra dirci Tv Boy, è più al sicuro dalle nuova foga “securitaria” presa dal nuovo ordine mondiale. Neanche Babbo Natale con la sua slitta trainata dalle renne.
Natale con Snoppy e coi pinguini di Pao
Artista di strada milanese, attivo fin dai primissimi anni Duemila con uno stile accattivante, apparentemente semplice e fortemente riconoscibile, Pao, al secolo Paolo Bordino, è noto soprattutto per l’iconografia del pinguino, divenuto nel tempo il suo “marchio di fabbrica”, dipinto sugli spartitraffico a forma di “panettone” presenti sul territorio milanese. Da tempo il suo stile, pur rimanendo fortemente riconoscibile e caratteristico, si è evoluto in direzioni diverse, anche con complessi giochi anamorfici e di illusione ottica che gli hanno valso un grande successo. I personaggi che popolano i suoi murales e i suoi quadri sono spesso buffi animaletti dalle sembianze di cartoon, ritratti sempre con linguaggio lineare e giocoso, e forme della natura (fiori, piante, vegetazione), a ricordare l’importanza del rispetto dell’ambiente e del mondo animale. Per il Natale 2023 di Artuu, Pao ha giocato da una parte con l’iconografia del suo tipico pinguino, e dall’altra con quella di Snoopy, evocata dalla tipica casetta in legno rossa su cui riposa sempre il “bracchetto” creato da Charles Schulz, e dalla forma assunta dai tre pinguini in fila sulla casetta, che imita appunto quella di Snoopy dormiente. Ancora una volta, l’artista ci invita a riflettere, in maniera giocosa e divertente, sugli inganni della visione e sul potere metamorfico delle immagini.
Il Babbo Marx di Veneziano dal comunismo al consumismo
Tra gli artisti più iconici e di maggior successo del “new pop” italiano, Giuseppe Veneziano mette comunemente in scena i protagonisti di quella commedia dell’assurdo che è diventata la contemporaneità, dai politici agli stilisti alle rock star agli attori di Hollywood, mescolati coi personaggi della grande storia dell’arte, coi personaggi dei fumetti, con quelli della letteratura e della Storia passata e recente. Divertente, irresistibile, irriguardoso, anticonformista, blasfemo: gliene hanno dette di tutte e l’hanno censurato più volte, ma lui è andato avanti per la sua strada, irridendo e sbeffeggiando tutti, senza cattiveria e senza mai un partito preso, da vero giullare che grida che il Re è nudo, che nulla ha più status di serietà e niente e nessuno è intoccabile nella società dove tutte le ideologie sono cadute e tutte le speranze sono andate in pezzi. Da Putin al dal Papa, dall’Uomo Ragno a Berlusconi, da Hitler a Cappuccetto Rosso, da Dolce e Gabbana a Gesù, nei suoi quadri hanno tutti pari dignità, comprimari impazziti di quel bizzarro reality show che è diventata la società dello spettacolo avanzato. Oggi, per il Natale 2023, Veneziano ha regalato ai lettori di Artuu un “Babbo Marx”, Babbo Natale con le fattezze del teorico del comunismo e primo critico del feticcio delle merci, votato, grazie all’escamotage di un semplice cappello rosso, all’etica consumismo e all’idolatria delle merci. Paradossi di un tempo eternamente presente dove anche la Storia, col materialismo dialettico, s’è dissolta nel nulla della rappresentazione orizzontale.
Dario Arcidiacono, un Babbo Amanita per un Magico Natale
Dario Arcidiacono è disegnatore raffinatissimo e artista dallo stile e dalla poetica fortemente originali, basati su una ripresa, colta e ricercata, delle tecniche del fumetto e del cinema di animazione classici, con uno sguardo all’immaginario underground, alle illustrazioni horror e del cinema di serie Zeta, e alle culture giovanili degli anni Sessanta e Settanta. Con gli anni, il suo stile si è andato via via facendo più sofisticato, con l’introduzione sempre più massiccia di scritte, loghi, misteriosi codici e acronimi che rimandano con maggiore insistenza a una critica diffusa e radicale al potere e al sistema neocapitalista imperante. D’altro canto, una sempre maggiore spiritualità, di taglio esoterico e sciamanico, ha preso sempre più vigore nel suo immaginario, come meditazione sulle energie sottili e segrete presenti nel cosmo e come forma di meditazione e di messa in discussione delle contraddizioni del presente. Per questo Natale 2023, Arcidiacono ha realizzato un Babbo Amanita, sorta di divinità ancestrale, scolpita nella roccia o nella stessa materia di cui è fatta la crosta terrestre, al riparo di un sacro fungo dalle evidenti proprietà allucinogene e curative. Un Natale magico, arcaico e sacrale sembra vigilare su di noi attraverso il suo tratto inconfondibile.