Il 3 marzo apre al pubblico la seconda edizione di (un)fair Milano, la fiera d’arte contemporanea giovane e coraggiosa. In questa intervista le direttrici Manuela Porcu e Laura Gabellotto ci raccontano tutte le novità.
Manca pochissimo all’inaugurazione della seconda edizione di (un)fair, la fiera-non-fiera per la nuova generazione di collezionisti: dal 3 al 5 Marzo si aprono le porte del Superstudio Maxi che ospita 60 gallerie internazionali.
APERITIVO IN FIERA PER #ARTUUCOMMUNITY
Per la nostra #ArtuuCommunity abbiamo una sorpresa per voi… domani 3 marzo ore 18:00 ci sarà il primo Aperitivo della Community di Artuu Magazine offerto da (un)fair, che mette a disposizione gratuitamente alcuni biglietti per visitare la fiera e scoprire le opere presentate.
TUTTE LE NOVITÁ NELL’INTERVISTA ALLE DIRETTRICI
Siete giovani collezionisti e volete scoprire in anteprima tutte le novità della seconda edizione di (un)fair Milano? Ecco l’intervista alle Direttrici – Manuela Porcu e Laura Gabellotto – da non perdere!
Inizia una nuova edizione di (un)fair, in un contesto di ripresa delle attività culturali e con un nuovo spirito. Presentate una edizione che si rinnova ancora: ci raccontate le novità e come vi siete approcciate nella direzione artistica di (un)fair?
Sappiamo che le novità sono sempre le più richieste, ma dobbiamo dire che una fiera giovane come (un)fair, che è solo alla sua seconda edizione ha bisogno anche di “ripetersi” e di gettare basi stabili. Ci siamo concentrate quindi sul consolidare la manifestazione a partire dalla selezione delle gallerie, cercando di presentare, insieme a gallerie conosciute, realtà meno tradizionali e ibride e non solo con la sezione dedicata ai project spaces, coinvolgendo oltre il 30% di gallerie estere.
Per questa edizione, circa il 50% delle gallerie sono delle new entries e l’obiettivo è quello di presentare una proposta inedita, fresca, anche con nomi noti come quello di David Lynch (CUT ART Gallery, Riga) che ritroviamo però come artista visuale, insieme ad artisti giovani proposti da project space come Spazio Mirtillo (Milano), talenti dell’illustrazione con Illustrazioni Seriali (Milano) e internazionali come quelli presentati da Ad Opera (Milano), progetti nati “online” che per la prima volta si vedono tradotti offline come Glaucoma di Michele Galli aka So Contemporary presentato dalla Onstream Gallery (Roma). In effetti non sarebbe (un)fair senza qualche effetto sorpresa, come Il Giro del Mondo dell’Arte di Giulio Alvigini (formato gioco in scatola e scala reale!) che è stato realizzato per questa edizione della fiera con la collaborazione di Bonobolabo e che permetterà ai visitatori di giocare ad un gioco dell’oca che ripercorre in maniera ironica la carriera artistica, ma qualche effetto speciale lo teniamo per la serata inaugurale!
Per questa nuova edizione c’è un obiettivo molto forte: trasformare il modo di percepire e vivere l’arte. Il programma collaterale rispecchia molto bene questa volontà. Ce lo potete raccontare?
L’obiettivo della fiera è anche quello di normalizzare, per quanto sfruttato sia ultimamente questo termine, l’acquisto di opere d’arte, soprattutto contemporanea e di artisti viventi. È importante riacquisire un legame e un rapporto con l’arte più quotidiano e meno distaccato, non solo per goderci l’arte nella vita di tutti giorni, all’interno del nostro “habitat”, ma anche sottolineare e prendere consapevolezza di come le nostre scelte influiscano anche sul lavoro degli artisti e sulla produzione dell’arte dei nostri giorni.
Il programma collaterale è pensato per accompagnare i visitatori alla scoperta delle gallerie e delle opere della fiera in modi inediti: dalle pratiche yoga ispirata alle opere in fiera, a cura di Marta Massara, al percorso olfattivo in 12 tappe che si snoda tra le gallerie realizzato da Francesca Casale, alle performance del progetto Moving – I’ve been moved by the arts che mette le arti performative a supporto della fruizione artistica, con visite guidate e la Today’s (un)fair dance collection. Anche i talks sono dedicati alla scoperta di artisti e gallerie: realizzati con la collaborazione di Forme Uniche, si parlerà di temi trasversali – dall’illustrazione alle questioni di genere, dall’abitare e l’arte alle residenze d’artista, dall’iniziare a collezionare al collezionismo sostenibile – ospitando insieme alle gallerie di (un)fair anche critici, curatori, professionisti, collezionisti e artisti.
Passiamo alle sezioni speciali: unframed a cura di Andrea Lacarpia, unlimited a cura di Chiara Pozzi e unchoices a cura di Domenico De Chirico e Marialuisa Pastò. Al centro quindi spazi no profit, grafica e illustrazione, artisti emergenti. Una fiera che va oltre l’avere il solo approccio commerciale: come mai la scelta di creare queste sezioni con questi focus?
Volevamo inserire varie voci del contemporaneo. La sezione (un)framed, dedicata ai project spaces, vuole dare spazio alle realtà alternative, anche no profit, per provare ad aprire un confronto su quanto possano essere diverse le ragioni che spingono una realtà a partecipare ad una fiera, come varino gli approcci espositivi e la relazione con il pubblico. Il risultato è una selezione interessante che spazia da opere dalla dimensione installativa fino a quella più ludica. Quello dell’illustrazione è un argomento che è interessante approfondire vista la trasversalità del lavoro degli illustratori oggi (parleremo proprio di questo argomento anche in un talk dedicato). Abbiamo scelto, con Chiara Pozzi, di parlare di illustrazione perché è un mezzo interessante per raggiungere un giovane collezionismo e presentare una sezione dedicata, per quanto ristretta, ci permette di creare un parallelo tra opere originali e edizioni, visto che le varie tecniche di stampa rendono sicuramente alcune opere molto “collezionabili” e degli entry level perfetti per chi è affascinato dall’estetica delle immagini e vuole iniziare a muovere i primi passi nel mondo dell’arte, da “collezionista”. Lo spazio curato da Domenico De Chirico e Marialuisa Pastò presenta invece una selezione di opere tra quelle presentate dalle gallerie della fiera, proponendo quindi una chiave di lettura della contemporaneità. La creazione di progetti di questo tipo ci aiuta a “raccontare” la fiera e a facilitare la visita dei nostri “giovani” collezionisti.
Infine, quali sono gli obiettivi che desiderate raggiungere con questa nuova edizione rispetto alla prima?
Questa seconda edizione della fiera si apre in un periodo più sereno, almeno sotto qualche punto di vista, rispetto all’anno precedente: niente mascherine, più voglia di fare e recuperare i mesi perduti, anche il mercato sta rispondendo bene e quindi ci aspettiamo un bel coinvolgimento di pubblico.
Come tutte le fiere abbiamo obiettivi che si traducono in target e numeri, ma quello che vogliamo vedere nei prossimi giorni sono galleristi e collezionisti felici.