VERBO SUBLIME: L’ARTE DI ALESSANDRO GRIMOLDIEU A Milano

Dal 26 marzo al 6 aprile, Maiocchi 15 a Milano ospita Verbo Sublime, la nuova mostra di Alessandro Grimoldieu curata da Elodir Mugi. Un’esposizione che indaga il potere della parola e la sua capacità di sedimentarsi nella mente fino a trasformarsi in forma, materia e struttura. L’opera di Grimoldieu si muove su un sottile confine tra l’immateriale e il tangibile, esplorando il potenziale energetico dell’arte e la sua capacità di plasmare il subconscio.

La ripetizione è il mezzo attraverso cui un concetto si fissa nella mente, diventando verità assoluta. Grimoldieu parte da questo assunto per creare opere che non si limitano a rappresentare, ma generano strutture vive e pulsanti di energia. Il suo stile distintivo, fatto di intrecci e connessioni, già utilizzato nelle sue iconiche Personae, si evolve in Verbo Sublime fino a diventare una scultura bidimensionale fatta di parole. Un percorso che sovverte il processo creativo tradizionale: non più la costruzione di un soggetto a partire da un’idea, ma la creazione di una forma che nasce direttamente dal verbo.

Grimoldieu riflette da sempre sul dualismo tra Essere e Apparire, ponendosi una domanda profonda: nella vita si incontrano più maschere o più volti? “Le maschere mi hanno sempre affascinato”, racconta l’artista. “Non le vedo come strumenti per nascondere, ma come mezzi per esibire ed esasperare le infinite sfaccettature dell’anima. Tuttavia, spesso gli individui indossano maschere dettate dalla società o dalle proprie paure irrisolte, fino a perdere il contatto con il loro vero volto”. Un tema che si intreccia con la sua ricerca artistica, nella quale la stratificazione visiva diventa una metafora della complessità dell’identità umana.

Per Grimoldieu, l’arte è prima di tutto Bellezza capace di suscitare Amore. “La Bellezza trionfa sempre, perché tutti ne siamo attratti. Non è mai del tutto soggettiva, poiché siamo costantemente bombardati da canoni estetici che, pur mutando nel tempo, finiscono sempre per riemergere”. Un concetto che si lega alla sua idea di arte come potente medium, in grado di agire sul subconscio e attivare processi emotivi profondi. “Un vero artista deve essere consapevole di avere tra le mani un bisturi capace di cambiare molte cose, nel bene o nel male”.

Grimoldieu non segue modelli precostituiti, ma attinge dal proprio bagaglio di esperienze e dalla sua immersione costante nel mondo dell’arte. Con Verbo Sublime, l’artista ci invita a riflettere sulla potenza della parola, sulla natura mutevole dell’identità e sull’inevitabile evoluzione dell’essere umano, in un dialogo aperto tra passato, presente e futuro.

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