Tutta l’anima di ribelle Yoko Ono nel nuovo libro di Francesca Alfano Miglietti e Daniele Miglietti

“La sconosciuta più famosa del mondo.” Così John Lennon descriveva Yoko Ono, una delle artiste più influenti e discusse del Novecento. Da sempre divisiva, è stata vittima di narrazioni distorte che l’hanno ridotta al ruolo di musa ispiratrice o addirittura di colpevole dello scioglimento dei Beatles, oscurando il suo straordinario contributo all’arte concettuale, alla musica sperimentale e all’attivismo.

Per restituire uno sguardo autentico su di lei, Francesca Alfano Miglietti e Daniele Miglietti hanno scritto il libro Yoko Ono. Brucia questo libro dopo averlo letto (Shake Edizioni, 2025).

Francesca Alfano Miglietti ha raccontato che la spinta a scrivere questo libro è nata dal suo senso di inadeguatezza nei confronti della realtà. Un’insofferenza che si scontra con il crescente autoritarismo, con la perdita di diritti e con la retorica bellica che permea la società contemporanea. “Io continuo a non rassegnarmi all’idea di vivere in un posto fascista, in un posto dove tutti i giorni ci dicono che forse dobbiamo armarci, che dobbiamo attaccare la Russia e poi l’America… a me sembra una roba folle”.

L’arte, per l’autrice, non è un lusso o un gioco astratto, ma un atto di resistenza. “La realtà è una cosa astratta”, afferma, ribaltando la convinzione che siano invece l’arte e la cultura a essere lontane dalla vita concreta.

Non è la prima volta che la Miglietti reagisce alla sensazione di impotenza con un atto artistico e culturale. Qualche anno fa ha organizzato 24 ore di poesia, una maratona ininterrotta di versi che ha coinvolto tantissime persone: “Ho pensato: qual è la cosa che più fa arrabbiare i fascisti? La poesia! Perché il poeta è uno che guarda il mondo, ascolta gli uccellini, scrive nella propria solitudine, invece di fare i soldi e andare a lavorare”.

Un evento liberatorio e curativo, proprio come il pensiero di Yoko Ono, che invita a sperimentare la bellezza: “Prova per 12 ore a pensare solo cose belle, poi prova per 36 ore, poi per 5 mesi. Vedrai come cambia la tua vita”.

Questo libro nasce dallo stesso bisogno di resistenza e di ricerca. “Un lavoro straordinario come quello di Yoko Ono andava indagato”. Non per offrire una risposta definitiva, ma un modo di esplorare. Scrivere, per l’autrice, è un processo simile allo studio per un esame. Ma la difficoltà maggiore è stata la scarsità di fonti che trattano Yoko Ono al di fuori della sua relazione con John Lennon. “La bibliografia esistente su Yoko Ono è al novanta per cento incentrata sul suo rapporto con i Beatles. Ci sono libri scritti per odio. Anche quello è un modo per guadagnare”.

Yoko Ono è stata per decenni il bersaglio di fake news, dimostrando come la società abbia bisogno di trovare capri espiatori. “Perché abbiamo sempre bisogno di dare un volto e un’immagine a qualcuno che, secondo noi, l’ha fatta grossa?”. Eppure, se i Beatles erano destinati a sciogliersi, la colpa non è certo da attribuire a lei.

Per Francesca Alfano Miglietti, Yoko Ono è grande quanto Joseph Beuys. Entrambi hanno trasformato l’arte in un metodo, non in un prodotto da ammirare. Eppure, il sistema dell’arte funziona come quello della moda o della musica: crea idoli e dimentica figure rivoluzionarie. “Il sistema ci fa vedere sempre la stessa fotografia. Sembra che ci siano solo certi artisti, mentre la storia dell’arte è piena di quelli che non creano per piacere al pubblico”.

La difficoltà nel riconoscere il valore di artisti come Yoko Ono risiede in un problema più ampio: la nostra incapacità di comprendere l’arte. “Con la scusa che tutto deve piacere al pubblico, vediamo mostre di merda, ascoltiamo concerti di merda, e si abbassa la nostra capacità di capire”.

Yoko Ono Cut Piece

Questo libro è un appello alla difesa del sapere e a non cedere alla semplificazione e alla superficialità.

Daniele Miglietti, curatore della parte musicale, sottolinea l’unicità della produzione sonora di Yoko Ono: “Parlare di Yoko Ono è impossibile nella sua interezza. Approcciarsi alla sua musica significa entrare in contatto con tutta la storia delle avanguardie artistiche del Novecento”.

Dagli anni ’50 fino agli anni 2000, Yoko Ono ha attraversato generi e movimenti, dal Dadaismo al punk, dal post-punk all’elettronica. La sua capacità di trasformare l’odio in amore è un insegnamento potente: “Nonostante tutte le critiche ricevute, ha continuato la sua ricerca con grande coraggio”.

Yoko Ono ha posto al centro della sua arte il concetto di immaginazione. “Imagine”, il celebre brano di John Lennon, porta anche la sua firma, ed è la manifestazione più chiara della sua visione: “Il potere dell’immaginazione è basilare, soprattutto in un’epoca in cui siamo bombardati da immagini prefabbricate”.

Brucia questo libro dopo averlo letto non è solo una biografia, ma un manifesto. Un invito a ripensare l’arte, la società e il nostro modo di stare al mondo. E, soprattutto, a riscoprire la forza dell’immaginazione.

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