Alla Biennale di Venezia la prima mostra NFT

L’esposizione presentata al padiglione del Camerun presenta opere di artisti internazionali

La Biennale di Venezia apre le porte al mondo NFT con la prima mostra d’arte dedicata.

Numerosi artisti internazionali occuperanno gli spazi del Padiglione del Camerun, che debutterà proprio in questa occasione. Intitolato The Times of the Chimera, sarà l’esposizione sarà curato da Paul Emmanuel Loga Mahop e Sandro Orlandi Stagl ed è commissionato da Armand Abanda Maye, direttore della promozione e sviluppo delle arti per il ministero delle arti e della cultura del Camerun.

Marina Núñez, Symbiosis (sundew) (1) (2022). Courtesy of the artist and Global Crypto Art DAO.

Il Camerun è un Paese che sta lottando per uscire dalle attuali divisioni interne, dove, dopo la fine del colonialismo, prima tedesco, poi inglese e francese, sta vivendo una fase di forti tensioni, soprattutto tra area anglofona e francofona”, ha scritto in una nota Stagl, il co-curatore, aggiungendo che l’attenzione del padiglione sulle nuove tecnologie “rappresenta una possibile via d’uscita e di sviluppo per le giovani generazioni camerunesi, esplorando il mondo emergente degli NFT in chiave internazionale“.

La mostra e il padiglione sono divisi in due sedi: il Liceo Artistico Statale Michelangelo Guggenheim, dove verranno esposte le opere di 4 artisti camerunesi – Francis Nathan Abiamba, Angéle Etoundi Essamba, Justine Gaga e Salifou Lindou – e 4 artisti internazionali – Shay Frisch, Umberto Mariani, Matteo Mezzadri, Jorge R. Pombo – e Palazzo Ca’ Bernardo, dove prenderà forma uno spettacolo NFT organizzato da Global Crypto Art DAO, giovane collettivo che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per supportare i crypto artisti emergenti.

Cover Photo Credits: Kevin Abosch, NEVER FEAR ART (2021). Courtesy of the artist and Global Crypto Art DAO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno