Jean-Luc Martinez, ex direttore del Louvre è stato accusato di complicità in truffa e per traffico di opere antiche
Jean-Luc Martinez, direttore del Louvre dal 2013 al 2021, è stato accusato di riciclaggio e di essere complice di un’organizzazione criminale coinvolta nel traffico di opere antiche provenienti dal Medio Oriente e importate dall’Egitto per conto del Louvre Abu Dhabi.
Martinez è diventato di recente ambasciatore speciale per la cooperazione sul patrimonio culturale in Francia e dovrebbe essere incaricato di presentare al Presidente Macron un report sui processi di restituzione verso i Paesi Africani.
L’antefatto
Dal 2013 la OCBC, unità d’indagine sul traffico di antichità dell’ufficio del procuratore distrettuale francese, sta indagando su un giro di mercato illegale di opere.
Nel giugno del 2020 le indagini sono giunte a una svolta con l’arresto di Christophe Kunicki, esperto d’arte e dealer parigino, imputato per associazione a delinquere, truffa e riciclaggio.
L’OCBC ha perquisito gli uffici dell’agenzia francese per il Louvre Abu Dhabi e ha sequestrato dei documenti.
Christophe Kunicki è risultato colpevole di aver venduto un sarcofago dorato al Metropolitan Museum of Art di New York per 3.5 milioni di dollari nel 2017.
Nel frattempo le indagini hanno coinvolto anche Germania, Regno Unito e Dubai.
Il focus sono nove altri oggetti acquistati da Met e Louvre Abu Dhabi.
Dopo Kunicki è stato arrestato a Parigi anche Roben Dib, il dealer tedesco-libanese che è detenuto da marzo con l’accusa di truffa e riciclaggio di denaro.
Dib sarebbe complice di Kunicki nell’attività di traffico di opere antiche dall’Egitto.
Qual è l’accusa a capo di Jean-Luc Martinez?
L’OCBC ha interrogato per più di tre giorni l’ex direttore Martinez.
L’accusa principale è quella di aver approvato l’acquisizione delle opere trafficate in qualità di co-Presidente della commissione congiunta che seleziona le acquisizioni per il Louvre Abu Dhabi.
L’ex direttore è anche accusato di non aver prestato la dovuta attenzione a un articolo scritto nel 2019 da Marc Gabolde dell’Università di Montpellier per la “Revue d’Égyptologie”, la pubblicazione annuale della Società Francese di Egittologia.
L’articolo dichiarava che un ufficiale della marina tedesca nel 1933 avesse importato in condizioni dubbie una stele, ad oggi conservata nel dipartimento egizio del Louvre.
Tutti gli indagati negano qualsiasi coinvolgimento in attività illecite, ma quello che è certo è che il mercato nero di opere d’arte è ancora attivo e incontra anche gli enti istituzionali dell’arte.
In un momento storico in cui i processi di restituzione sono sulla bocca di tutti, forse ci dimentichiamo che il traffico d’arte non è solo un problema del passato.