Nan Goldin ha conquistato la prima posizione nella classifica “Power 100” redatta da ArtReview per il 2023, che premia artisti, collezionisti e professionisti del settore che stanno utilizzando la propria influenza e ricerca per intervenire nelle questioni socio-politiche del momento. La fotografa conquista infatti il primo posto per la sua “miscela di intimità personale e attivismo pubblico [che] ha influenzato una generazione di artisti”, dal sua attivismo contro l’AIDS negli anni ’80, alle sue proteste degli ultimi anni contro alcuni membri della famiglia Sackler e Purdue Pharma attraverso il gruppo di advocacy per la dipendenza da OxyContin, chiamato P.A.I.N. Da questo attivismo è infatti nato anche un documentario, “All the beauty and the bloodshed”, che ha finalmente attirato l’attenzione mediatica sulla dipendenza da oppiacei, tanto che Netflix ha prodotto una serie sull’argomento, ovvero “Painkiller”, e oggi il nome Sackler è stato cancellato da tutte le istituzioni museali alle quali aveva donato opere d’arte.
La lista del 2023 è la prima a presentare inoltre una top 10 composta esclusivamente da artisti, segnando l’assenza di NFT e investitori come i gemelli Winklevoss, ma ci sono, tra i top 30, alcuni Artisti digitali che sperimentano con l’IA.
Tra gli artisti presenti in top 10 ci sono Hito Steyerl, Simone Leigh, Theaster Gates, Isaac Julien, Steve McQueen, Rirkrit Tiravanjia, Ibrahim Mahama, e Cao Fei. Il Karrabing Film Collective, gruppo di artisti indigeni australiani, è salito al nono posto. Larry Gagosian ha superato Hauser & Wirth, mentre David Zwirner è sceso di posizione. Il curatore Hans Ulrich Obrist è anch’esso scivolato nella classifica, mentre il curatore brasiliano Adriano Pedrosa ha ottenuto la 15ª posizione.