“Ogni tanto, lo so, sogni anche tu, e sogni di noi“.
Suona quasi come una confidenza tra due amanti la dichiarazione che Gucci sceglie come opera inaugurale delle sfilate 2024 per la Collezione Uomo Autunno inverno. Classe 1993, siciliano d’origine e milanese di adozione, Valerio Eliogabalo Torrisi non ha mai delimitato i confini della sua attività, svolgendo una ricerca costante che lo porta a sperimentare linguaggi e forme apparentemente lontane fra loro. Dalle arti tecniche alla fotografia, l’immagine è protagonista della sua formazione e di gran parte della carriera, ma con quest’opera mostra un cambio di rotta.
La fase testuale di Torrisi si può identificare nel primo artwall selezionato dalla Maison nel 2023 tra le creazioni degli ex studenti dell’Accademia di Brera: il legame con Milano è la tematica che domina la prima edizione del progetto editoriale “Gucci Prospettive N.1, Milano Ancora” curato da Stefano Collicelli Cagol, direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Valerio Eliogabalo Torrisi unisce l’anima siciliana con quella milanese grazie a un’arte di sentimenti e ricordi, che parla di sé ma anche di una collettività in cui ognuno si riconosce.
“Fingevamo l’intimità ed era l’unico modo per amarci“, questa la frase scelta per aprire la scorsa Fashion Week: una dichiarazione di intenti di chi ha conosciuto e scoperto Milano nella sua complessa semplicità che ti fa sentire parte di un tutto ma al tempo stesso estraneo alla sua vera anima. Da questa prima avventura la collaborazione si è rinnovata, come del resto anche la serie “Gucci Prospettive N.2, Ancora Milano”, quest’anno curata da Paola Antonelli, architetto design curator: dal brutalismo alla raffinatezza si delinea una Milano che ispira e stupisce con riferimenti ad arte e moda che tornano come fil rouge del progetto.
Da questa prima esperienza, il testo si percepisce come una trascrizione automatica di pensieri sedimentati e non espressi: un sms non mandato per timore, una mail che è rimasta nella posta in uscita, una frase che è arrivata dritta al cuore. Dal progetto Da Devozione Nulla (2020) le scritte scarlatte diventano una nuova cifra stilistica e conquistano i muri milanesi, come ad interrogare i passanti con quesiti che chiunque, per motivi differenti, si sarà quasi per certo già posto nella vita.
L’artista desidera condividere frammenti intimi per donare al pubblico un pezzo di sé, che stimoli come in una reazione a catena una partecipazione immediata: una parola che passa di bocca in bocca, di testa in testa finché non diventa una conversazione, un diario, una dichiarazione. La scelta di Valerio Eliogabalo Torrisi è dettata anche da una linea guida seguita dal brand, un vero e proprio manifesto che definisce i valori a cui riferirsi, spesso contrastanti e intensi, proprio come l’opera presentata quest’anno.
Sabato De Sarno racconta così la storia di cui ha ereditato la prosecuzione: «una storia che nasce dalla gioia di vivere. Dalla passione e dall’umanità, dalle persone e dalla vita reale, da un fascino irriverente, dalla provocazione e dalla sicurezza di sé, dalla semplicità, dalle sensazioni repentine e dalle emozioni».
L’emozione è di certo un punto di contatto tra il Direttore Creativo e l’artista: l’oggetto di ispirazione, nella moda quanto nell’arte, condivide un carattere sfuggente, imprevedibile, ma sempre di grande impatto, al di là dell’applicazione e del contesto. Per questo il pensiero di una Maison di alta moda può essere espresso con un artwall, aperto alla comunità e alle sue letture: una posizione concettuale che mette in discussione l’esclusività in un mondo che sta pian piano imparando a essere universale, decifrabile e partecipato.