OBEY è arrivato a Milano: scopri le sue prime dichiarazioni

E’ stata appena presentata al pubblico tramite una conferenza stampa presso la Fabbrica del Vapore a Milano la mostra OBEY: The Art of Shepard Fairey, prima mostra personale in Italia dello Street Artist americano, curata dallo stesso artista e dalla galleria Wunderkammern in coproduzione con la Fabbrica del Vapore e con il supporto del Comune di Milano.

“Perdersi nell’esplorazione dello spazio urbano è l’essenza alla quale ci siamo ispirati nella realizzazione di questa grande mostra, con l’invito per lo spettatore di ‘perdersi’ nella mostra per scoprire il bello”. Queste le parole di Giuseppe Pizzuto, Direttore di Wunderkammern e grande esperto di Urban e Street Art, durante la conferenza stampa.

La mostra, aperta al pubblico da domani 16 maggio fino al 27 ottobre, ripercorre 35 anni di evoluzione artistica attraverso gli occhi di un artista che ha dedicato la sua vita alla creatività e all’innovazione esplicitando “l’evoluzione di certi aspetti del suo lavoro”, ma anche “la continuità nei principi fondamentali che sono stati il risultato del mio idealismo e della mia ingenuità giovanile“, con l’aggiunta di un “vasto corpo di lavori completamente nuovi”.

Uno dei temi centrali della sua arte è la visione di un futuro possibile, contrapposta all’accettazione passiva della realtà. Egli crede fermamente che “sia una cosa meravigliosa pensare a ciò che è possibile nel mondo, piuttosto che sentirsi limitati dalle realtà del mondo.” La creatività, l’arte, e la musica sono strumenti potenti che ci aiutano a “guardare al futuro con una visione di ciò che è possibile”.

Nel 2005, l’artista partecipò alla mostra Urban Edge, una delle prime a riunire artisti della scena della street art. All’epoca, “questa era una scena che non veniva presa sul serio dal mondo dell’arte.” Oggi, vedere quanto lontano è arrivata la scena della street art è davvero straordinario. Milano, conosciuta principalmente come capitale della moda, è anche un centro di creatività eccezionale. Ogni opportunità di venire in Italia è preziosa per lui, e “questa è la mia quarta volta a Milano.”

Obey sottolinea anche come l’arte sia presente in ogni aspetto della nostra vita quotidiana: “nei vestiti che indossi, nell’auto che guidi, nei videogiochi a cui giochi, nei film e nei programmi televisivi che guardi.” Tuttavia, nel mondo delle belle arti, spesso è vista come “esclusiva e elitaria”. La sua missione è far capire alle persone l’importanza dell’arte in ogni ambito della vita. La strada è stata il suo primo mezzo di connessione con le persone e continua ad essere fondamentale, anche se ha ampliato il suo utilizzo di vari mezzi espressivi.

In questa mostra, l’arte viene utilizzata per ispirare riflessione sulle questioni sociali e politiche, usando “l’arte nel modo in cui la musica mi ha ispirato a collegare un sentimento di gioia con il provocare riflessioni su questioni sociali e politiche“. Egli si ispira a musicisti come The Clash, Bob Marley, Rage Against the Machine, Patti Smith e i Dead Kennedys, che hanno usato la musica per comunicare messaggi significativi. In un mondo che affronta molte crisi, dalla democrazia all’ambiente, “se posso creare immagini che coinvolgano le persone invece di farle allontanare, nello stesso modo in cui i musicisti lo hanno fatto per me, penso che sia una cosa importante per aiutare a plasmare gli atteggiamenti delle persone e le storie del futuro.”

Mercoledì 22 maggio inoltre, verrà inaugurato un nuovo grande murale realizzato dallo stesso Obey in Via Consolini 20 al Quartiere Gallaratese di Milano. Appuntamento dunque alla Fabbrica del Vapore in Via Procaccini 4 a Milano, fino al 27 ottobre con OBEY: The Art of Shepard Fairey

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