“L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano” alla Gam di Roma

La mostra “L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano“, ospitata dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 2 febbraio 2025 è a cura di Arianna Angelelli, Daniele Fenaroli e Daniela Vasta in collaborazione con l’organizzazione Zètema Progetto Cultura e con il contributo tecnico di Open Care – Servizi per l’Arte; è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con la Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano.

Il progetto approfondisce il periodo artistico a cavallo fra le due guerre mondiali, una delle stagioni più originali della storia dell’arte italiana della prima metà del XX secolo: l’Espressionismo degli anni Venti-Quaranta.

Grazie ad un dialogo suggestivo e stimolante con la collezione della Galleria d’Arte Moderna, opere provenienti da altre collezioni capitoline e pezzi della prestigiosa Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano, mai esposta prima nella Capitale, la mostra mette a fuoco la variegata realtà dell’espressionismo italiano. Particolare attenzione è riservata alle personalità e ai gruppi che hanno avuto come centro d’azione le città di Roma, Milano e Torino.

La mostra presenta opere di artisti come Afro, Arnaldo Badodi, Mirko Basaldella, Renato Birolli, Domenico Cantatore, Bruno Cassinari, Gigi Chessa, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Nino Franchina, Nicola Galante, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Marino Mazzacurati, Roberto Melli, Francesco Menzio, Ennio Morlotti, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Aldo Salvadori, Aligi Sassu, Scipione (Gino Bonichi), Emilio Sobrero, Luigi Spazzapan, Filippo Tallone, Fiorenzo Tomea, Arturo Tosi, Ernesto Treccani, Italo Valenti, Emilio Vedova e Alberto Ziveri.

L’esposizione permette di tracciare un percorso tra le diverse tendenze e influenze che hanno caratterizzato l’espressionismo italiano, mettendo in luce le connessioni con i movimenti internazionali e le peculiarità locali. Le opere selezionate riflettono un’epoca di grande trasformazione sociale e politica, in cui l’arte era uno strumento per esprimere le profonde inquietudini e speranze degli artisti.

La presenza della Collezione Giuseppe Iannaccone, con le sue opere raramente visibili al pubblico, aggiunge particolare interesse alla mostra.

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