Sembrava già scritto nel titolo che la mostra Bar Stories on Camera prodotta da Galleria Campari in collaborazione con Magnum Photos dovesse fare tappa al Centro Italiano per la Fotografia. E infatti ecco presentato al pubblico, dal 25 luglio al 6 ottobre, l’ultimo episodio del curioso viaggio nel mondo dei bar dove per più di un secolo è andata in scena la storica azienda milanese di liquori.
Dopo le fortunate prime tappe di Sesto S. Giovanni e Basilea (via Art Basel), il progetto arriva nel pieno dell’afosa estate torinese per divertire il pubblico con quello che all’apparenza potrebbe sembrare un inconsueto incontro-scontro d’intenti. Se da un lato, infatti, abbiamo materiale fotografico prettamente d’archivio d’impresa – caratterizzato da bozzetti di campagne pubblicitarie, prime ipotesi grafiche di insegne luminose, fotografie di eventi sponsorizzati dal marchio – dall’altro, scatti inediti e unici di momenti di comunità, intimità e divismo firmati dai prestigiosi affiliati Magnum. Il report commerciale incontra l’occhio artistico nelle 50 fotografie in mostra, a tratti remote, ma incredibilmente attuali se pensiamo al bar come luogo di ritrovo usuale della nostra vita sociale, e non solo.
L’esposizione chiarisce senza dubbio la nobile intenzione del gruppo Campari di voler valorizzare e nobilitare (come se ce ne fosse bisogno!) il materiale archivistico aziendale che la Galleria già restituisce al pubblico nella collezione permanente, visitabile presso la sua sede principale. L’archivio fotografico, infatti, sebbene sia principalmente costituito da materiale anonimo necessario a fini di documentazione, risulta così prezioso perché istituisce una importante e commovente relazione emotiva con un periodo storico particolarmente denso di narrazioni, come è stato il Novecento.
Questo legame con la dimensione contemporanea si carica ancora di più di profondo significato grazie agli scatti d’autore provenienti dall’agenzia fotografica più nota al mondo, già partner di fiducia non solo del marchio, ma anche di CAMERA. Le immagini ci consegnano un racconto corale fatto dalle visioni, e quindi dalle letture, dei luoghi del mondo e delle vite umane, da parte dei più importanti fotografi documentaristi di sempre. Partiti anche loro proprio dal ritrovarsi ai tavolini di un bar – il mitico Café du Dôme a Montparnasse.
L’allestimento delle sale propone tre differenti modalità di guardare al medesimo luogo: come spazio di condivisione (Sharing moments), dove i personaggi che animano le scene (The icons) creano situazioni totalmente inaspettate e particolari che donano all’ambiente del bar quella iconicità inspiegabile e percepibile anche dall’occhio meno esperto (Bar Campari).
La mostra non solo ci catapulta nella storicità dei luoghi che hanno ospitato l’inconfondibile aperitivo rosso italiano nel corso degli anni, ma ci parla di una convivialità senza tempo fatta di sguardi di socialità, complicità e ammiccamento.