Se vi trovaste al The Landmark e vorreste raggiungere a piedi l’Henderson, due delle più iconiche costruzioni di Hong Kong, percorrendo Queen’s Road Central impieghereste circa dieci minuti. Questa è la distanza che separa le due nuove strabilianti sedi delle regine delle aste, il duopolio Christie’s e Sotheby’s. La prima occupa uno spazio che si estende dal 6° al 9° piano del The Henderson, edificio progettato dal Zaha Hadid Architects, mentre la casa d’aste di Bond Street ha già acceso i riflettori sui 7mila metri quadrati presso il The Landmark.
Nel corso degli anni capolavori dell’arte occidentale sono stati offerti nella regione con frequenza sempre maggiore, ma i lotti con prezzi nell’ordine delle decine di milioni di dollari rimangono rari. Christie’s ha così deciso di inaugurare la prima vendita serale (26 settembre) presso la nuova sede con un capolavoro assoluto dell’arte impressionista, Nymphéas (1897–1899) di Claude Monet. Con le sue notevoli dimensioni di 73,3 x 101 cm, questa celebre opera è offerta con una stima di HK $ 200.000.000 – 280.000.000 (US $ 25.000.000 – 35.000.000).
Realizzato 125 anni fa, è una delle primissime opere di Monet a prendere come soggetto il suo amato laghetto di ninfee nella casa di Giverny. Uno dei pochi dipinti della pionieristica prima serie di Ninfee ad essere ancora in mani private, mentre il resto risiede nei musei di tutto il mondo, tra cui il Musée Marmottan Monet di Parigi, il Los Angeles County Museum of Art, il Kagoshima City Museum of Art e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Quest’opera e gli altri sette dipinti della prima serie variano nel formato, nelle dimensioni, nel colore e nella lavorazione, poiché Monet si dilettava a studiare la miriade di potenzialità pittoriche di questo nuovo motivo. Immergendo lo spettatore in uno scintillante mondo acquatico, l’opera è testimonianza delle prime esplorazioni dell’artista sul tema che avrebbe dominato la sua produzione nel ventesimo secolo. Questo dipinto introduce uno degli aspetti più importanti e radicali della ricerca pittorica di Monet: l’eliminazione della linea dell’orizzonte. La scena strettamente focalizzata immerge lo spettatore al centro dello stagno, rimuovendo tutti gli altri dettagli periferici per concentrarsi interamente sulle relazioni costantemente mutevoli tra acqua, atmosfera e luce che trasformano la percezione che si ha dello stagno stesso.
Le scommesse delle case d’asta sull’Asia arrivano nel contesto di un generale rallentamento del mercato dell’arte, e resta da vedere se saranno ripagate. Negli ultimi anni le vendite delle principali opere occidentali sono state inferiori alle aspettative. Lo scorso anno è andato in asta da Sotheby’s un capolavoro proveniente dalla collezione privata dei fondatori del Long Museum di Shanghai, Paulette Jourdain di Amedeo Modigliani. L’opera del 1919 aveva una stima in prevendita (senza commissioni) di circa 45 milioni di dollari, per un incasso complessivo di “soli” 34,8 milioni di dollari (commissioni incluse).
L’opera d’arte più costosa mai venduta in un’asta asiatica è il trittico di Zao Wou-ki, intitolato Juin Octobre (1985). Con i suoi 10 metri di lunghezza ha realizzato 510 milioni di HK $ (65,2 milioni di dollari) da Sotheby’s a Hong Kong nel 2018. 05.06.80 – Triptyque (1980) di Zao Wou-ki, stimato tra i 78 e i 128 milioni di HK$ (10-15 milioni di dollari), farà compagnia al capolavoro impressionista proprio nell’asta serale di Christie’s che inaugurerà la nuova sede presso l’Henderson.
Tuttavia, poiché il mercato occidentale si trova ad affrontare un rallentamento, resta da vedere come si comporteranno i collezionisti asiatici. La decisione di offrire il Monet può essere letta come un voto di fiducia nella regione da parte di Christie’s, insieme al suo piano di aprire la sua nuova scintillante sede in Estremo Oriente.
$ 41.664.794,40, sarà questa la cifra che le Nymphèas dovrà superare per diventare l’opera occidentale più cara mai venduta in Asia. Basquiat è avvisato.