David Tremlett a Reggio Emilia: l’arte monumentale di The Organ Pipes e la mostra Another Step

David Tremlett (St. Austell, Cornovaglia, 1945), artista di fama internazionale con sessant’anni di ricerca alle spalle, è stato invitato a Reggio Emilia per realizzare un monumentale intervento artistico permanente – The Organ Pipes – presso l’ex mangimificio Caffarri, e la mostra Another Step, curata da Marina Dacci, negli spazi espositivi dei Chiostri di San Pietro dal 11 Ottobre 2024 – 9 Febbraio 2025.

Tremlett ha lavorato sui 13 grandi silos e sull’adiacente facciata dell’ex Caffarri, un edificio situato nella zona nord della città, che ospita importanti realtà come la Fondazione Reggio Children, il Centro di Riciclaggio Creativo Remida, The Lego Foundation, il Centro Teatrale MaMiMò e una palestra di boxe. Questo intervento, concepito come segno visibile di un luogo di aggregazione e formazione, si inserisce nel più ampio progetto di riconfigurazione urbana e sociale che Reggio Emilia ha intrapreso negli ultimi vent’anni.

The Organ Pipes, uno dei più grandi interventi permanenti di Tremlett, copre una superficie di 750 metri quadrati e si estende per 75 metri di lunghezza. Ogni silo ha una facciata di 100 metri quadrati ed è alto 11,30 metri. La realizzazione ha richiesto circa un mese di lavoro e l’utilizzo di oltre 100 litri di colore acrilico, con tonalità scelte dall’artista in base a uno studio specifico del territorio circostante.

Parallelamente, la mostra Another Step offre una panoramica completa sulla produzione di Tremlett, presentando circa 70 opere che spaziano dal 1969 al 2023, molte delle quali inedite. L’esposizione mette in luce temi centrali della sua ricerca artistica, come il suo rapporto con il viaggio e la scoperta, la rilettura visionaria delle architetture e il legame profondo con l’Italia.

Inoltre, Tremlett ha realizzato un intervento permanente intitolato Interno all’interno della Sala delle Colonne nel complesso monumentale di San Pietro. Questo piccolo wall drawing, eseguito con pastelli strofinati a mano, crea un effetto di profondità virtuale grazie ai colori che sfumano dai toni del grigio ai verdi bosco e salvia. “Interno”, secondo la curatrice Marina Dacci, rappresenta “una entrata mistica che apre uno spiraglio verso l’altrove”.

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