Il progetto “Dreams Shape the Future” di Andrea Crespi e CUPRA, allestito nelle suggestive grotte “Priare” di Montecchio Maggiore, esplora la fusione tra arte contemporanea e innovazione automobilistica, creando un’esperienza unica dove tecnologia e creatività si fondono per plasmare il futuro.
Il concetto di cambiamento ha segnato profondamente il settore dell’automotive, dal giorno in cui la prima automobile ha attraversato le strade del XIX secolo fino all’avvento delle vetture elettriche. Le automobili, nate come strumenti rivoluzionari per la mobilità, hanno subìto una metamorfosi tecnologica e concettuale, culminando in modelli come quelli della casa automobilistica CUPRA, che incarnano la fusione tra performance e sostenibilità con un’attenzione al dettaglio e al design. Questa strada di evoluzione tecnologica trova il suo parallelo nell’arte contemporanea, dove la sperimentazione costante e la volontà di superare i confini dei medium tradizionali permettono agli artisti di dare forma a opere d’arte inedite, concepite per contesti sempre più inusuali. Come le auto hanno ridefinito il modo in cui ci muoviamo nel mondo, l’arte ha il compito costante di plasmare nuove forme espressive, utilizzando i linguaggi dell’innovazione tecnologica per creare un impatto estetico e sociale.
È proprio su questo punto di contatto che si basa l’innovativo progetto “Dreams Shape the Future”, frutto della collaborazione tra l’artista Andrea Crespi e CUPRA, con la curatela di Sandie Zanini. Un’esperienza immersiva, esposta all’interno delle enigmatiche grotte “Priare” di Montecchio Maggiore, dove l’arte di Crespi dialoga con i valori di innovazione, tecnologia e audacia che definiscono il marchio automobilistico. In questo spazio sotterraneo, Crespi ha saputo reinterpretare l’essenza di CUPRA attraverso installazioni in cui le dimensioni fisiche e digitali si intrecciano in un percorso visionario. Come affermato dall’artista stesso, “È un posto radicato nel passato ma pronto ad accogliere un viaggio futuristico”.
Al centro di questa collaborazione vi è un concetto fondamentale: il cambiamento. Per Andrea Crespi, l’arte non può rimanere statica, deve evolversi con il tempo, attingendo dal passato per riscrivere il presente e prefigurare il futuro. Le sue opere esplorano il rapporto tra uomo e macchina, tra natura e tecnologia, proponendo una riflessione su come queste entità siano destinate a fondersi sempre di più.
Una delle installazioni centrali della mostra è “From Zero to Hero”, una creazione realizzata con un materiale innovativo che cambia colore grazie a una pellicola iridescente, simbolo di trasformazione e resilienza. Crespi gioca con il linguaggio automobilistico, trasformando il concetto “da zero a cento” in “da zero a eroe”, sottolineando come l’innovazione tecnologica e la crescita personale siano processi connessi. L’opera invita il pubblico a riflettersi al suo interno, diventando protagonisti di un viaggio di cambiamento e trasformazione.
Il percorso continua con altre opere iconiche, tra cui “Heads of Aphrodite”, una reinterpretazione della Venere di Milo, in cui Crespi, attraverso la sua cifra stilistica inconfondibile, arricchisce l’estetica classica con elementi innovativi. La sua poetica, che si esprime tramite l’uso della linea, non stravolge l’immagine della Venere, ma la ridisegna sottraendo materia, in un processo che incarna l’essenza della “Neosintesi”, ovvero l’incontro tra tradizione e avanguardia. La scultura, realizzata in triplice versione (marmo di Carrara, bronzo e resina), rappresenta il superamento della bidimensionalità della tela e un nuovo approccio al dialogo tra passato e presente.
Tra le opere più pionieristiche emerge “Ex Human”, un’installazione che esplora il confine tra umano e artificiale, utilizzando l’intelligenza artificiale in maniera innovativa. Quest’opera, presentata per la prima volta a Dubai nel 2022, rappresenta un’interrogazione sul dualismo tra uomo e macchina, dove Crespi fonde l’elemento umano con il mondo algoritmico, aprendo una finestra su un futuro in cui la tecnologia non è solo uno strumento, ma una componente integrale dell’identità umana.
Lungo il percorso si incontra un’opera inedita di Crespi, elaborata nell’idea diciotto mesi fa, ma realizzata e svelata in anteprima esclusiva per questa occasione. Come scrive la curatrice Sandie Zanini: “Ispirata all’iconica scultura di “Amore e Psiche” del Canova, l’opera richiama la postura e la monumentalità in scala reale della celebre scultura classica, ma reinterpreta il soggetto in chiave ultra contemporanea. L’elemento tecnologico, come un sovrano imponente, si impossessa della figura umana, incarnando una vera e propria metamorfosi. Questa, rappresenta il processo di trasformazione ed evoluzione intellettuale che ci consente di superare i limiti della nostra sapienza e di adattarci ai cambiamenti in corso attraverso le emozioni e l’empatia”.
L’esperienza si conclude con “Dreams Shape the Future”, un’opera che dà il titolo all’intero progetto e che si ispira direttamente alla nuova auto completamente elettrica di CUPRA, la Tavascan. Con una performance dal vivo, Crespi ha voluto portare alla luce questo parallelismo tra sogno e realtà, tra passato e futuro, invitando il pubblico a riflettere su come i sogni possano plasmare il nostro avvenire.
Le sue parole, a suggello dell’intera esperienza, sono una chiamata all’azione: “Tutto ciò che abbiamo realizzato nasce da un’idea, da un sogno. E se oggi siamo qui, è perché abbiamo creduto in quei sogni, li abbiamo seguiti, e li abbiamo trasformati in realtà. Vi invito a continuare a sognare, perché sono i vostri sogni che plasmeranno il nostro futuro”.
Il progetto “Dreams Shape the Future” si configura così come una celebrazione dell’incontro tra arte e tecnologia, dove l’innovazione non è solo un mezzo, ma un fine per esplorare nuovi orizzonti. Le opere di Crespi, con il loro linguaggio essenziale ma universale, invitano lo spettatore a superare i confini del visibile per immergersi in una narrazione in cui il cambiamento è l’unica costante.
Proprio come le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità, l’arte di Andrea Crespi simboleggia la trasformazione della cultura contemporanea, dimostrando che è attraverso i sogni che si può modellare il domani.