Ha sbaragliato la concorrenza il Mocha Mousse, la sfumatura di marrone che, come dichiarato dopo un countdown che ormai è un appuntamento imperdibile per gli appassionati del design, diviene il nuovo colore Pantone per l’anno 2025.
È dal 1999 che l’azienda statutinense decide di eleggere un “Colore dell’Anno”, per incoraggiare ed approfondire la discussione culturale che ne deriva. Il processo, infatti, coinvolge un team di esperti che analizzano tendenze culturali, eventi globali, influenze artistiche e movimenti sociali: i colori non solo influenzano le nostre scelte, ma impattano psicologicamente sulla nostra esistenza. La scelta viene quindi effettuata pensando che essa sarà una rappresentazione simbolica delle attuali tendenze mondiali ma anche delle aspirazioni future: cosa ci lasciamo alle spalle e dove vogliamo andare? Quella di Pantone non è una scelta autoritaria né arbitraria: comunicazione, cooperazione e considerazione sono i fattori che rendono il Color of the Year una scelta tutt’altro che isolata.
Racconta infatti Join Laurie Pressman, Vice Presidente del Pantone Color Institute, che è impossibile pensare ad un ventaglio di candidature senza tenere in considerazione il colore dell’anno precedente: il color of the year 2024, è ancora intrinsecamente presente all’interno del Mocha Mousse, che rappresenta una sorta di estensione del mood e delle vibes dell’amato Peach Fuzz.
Dalle qualità rooted ed earthy, questa calda, densa e avvolgente tonalità viene descritta appieno dal suo nome, e, se le si dovesse cucire addosso una frase, sarebbe senz’altro “Find your moment!”: quei piccoli, grandi momenti della vita, come mettere un piccolo quadratino di cioccolato nel caffè delle undici di mattina. Le parole collegate alla sfumatura n. 171230 sono gustoso, delicato, nutritivo, naturale: un colore estremamente sensoriale, dal forte desiderio di comfort e condito da un pizzico di indulgenza. Ma anche vicino ai toni della terra: il Mocha Mousse, insomma, è l’utopia, o meglio l’auspicio di un ritorno all’equilibrio, sia esso tra uomo e Natura, nelle relazioni, nel gap work/life.
Pantone ne suggerisce l’utilizzo con cinque differenti palette, tra le quali svetta la “Relaxed Elegance”: pigmenti naturali e colori senza tempo. Nella moda, una valida alternativa al nero, neutro e agevolmente indossabile; nell’arredamento, uno stile luminoso e dall’atmosfera distensiva, ma soprattutto ecologico grazie all’utilizzo del legno; e poi l’effortless beauty, purezza e sofisticazione per un look luxury ma con un approccio organico.
L’annuncio ha già fatto il giro del mondo, e molti sono gli attori coinvolti in questo evento pubblicitario dall’incredibile risonanza mediatica: partner dell’evento è stata ad esempio la London Eye, illuminata con luci dai vibranti toni del caffè e del cioccolato, trasformando in un caldo abbraccio uno degli skyline più famosi del mondo, ben visibile dalla South Bank di Londra.
Introdotto nel 1963 da Lawrence Herbert in una – all’epoca – piccola azienda del New Jersey – il Pantone Matching System si rivelò sin da subito un metodo estremamente efficace per evitare problemi e dubbi relativi ai colori, alla loro comunicazione e alla loro stampa, rivoluzionando rapidamente la quotidianità dei creativi di tutto il mondo. Ad oggi, quei codici sono ben più di un semplice sistema di catalogazione, poiché sono le sue innumerevoli sfumature a dar voce alle speranze e ai sentimenti dei designer del futuro, colorando, anno dopo anno, la nostra vita e le nuove destinazioni da raggiungere.