Bonnie Brennan, chi è la nuova CEO di Christie’s e quali saranno le novità

Mancano davvero pochi giorni a cambio epocale della guardia alla guida della casa d’aste leader a livello mondiale, Christie’s.  

Bonnie Brennan, 51 anni, americana, sostituisce Guillaume Cerutti, 58 anni, francese. Entrata in Christie’s nel 2012, dopo un passato da Sotheby’s, la Brennan ha ricoperto diversi ruoli senior all’interno dell’azienda ed è stata determinante nell’assicurare molte delle opere e collezioni che hanno reso grande la casa d’aste negli ultimi anni. In particolare, ha curato le vendite di collezioni iconiche tra cui quelle di Ann e Gordon Getty, Anne H. Bass e Barney Ebsworth. 

Vera veterana del mercato dell’arte con 28 anni di esperienza, Bonnie Brennan fino al 1° febbraio continuerà da essere Presidente Regionale delle Americhe, ruolo che ricopre dal 2021. Regione strategica che rappresenta, grazie anche alla crescita sotto la sua guida, il 48% delle vendite  globali. La transizione coincide con il nuovo ruolo destinato a Cerutti di supervisione delle attività  artistiche e culturali per Artémis, la holding di François Pinault e suo figlio, François-Henri Pinault “padroni” della casa d’aste di King Street. Cerutti diventerà anche Presidente della Pinault Collection pur mantenendo la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Christie’s. 

Mentre i dettagli completi delle iniziative che saranno lanciate sotto il nuovo ruolo di Cerutti  presso Artémis sono ancora segreti, il rimpasto potrebbe far pensare ad un’ulteriore collaborazione tra la Collezione Pinault e Christie’s. Cerutti ha raccomandato la nomina di Brennan e ha “l’approvazione e il pieno sostegno della famiglia Pinault”, ha comunicato l’azienda in una breve nota. Brennan é inoltre la seconda donna a guidare la casa d’aste, dopo Patricia Barbizet, che ha ricoperto l’incarico dal 2014 al 2016. 

In qualità di CEO, Brennan supervisionerà i 1.600 dipendenti di Christie e si concentrerà sull’innovazione preservando al tempo stesso il patrimonio dell’azienda. Cerutti ha elogiato il team di Christie per i vari risultati raggiunti durante il suo mandato, tra cui la vendita di ben 10 opere d’arte per più di 100 milioni di dollari. Il Salvator Mundi quasi mezzo miliardo. 

Bonnie Brennan, Christie’s president for the Americas, at a May news conference. Courtesy of Christie’s

Il cambio di leadership segue un periodo di crescita ed espansione strategica sotto Cerutti in un periodo di stagnazione del mercato. Durante il suo mandato, Christie’s ha raggiunto vendite da record, come il lotto 9B del 15 novembre 2017 e la collezione di Paul Allen da 1,6 miliardi di dollari. L’azienda si è inoltre espansa in nuovi mercati, ha acquisito brand come Gooding & Co, ha lanciato Christie’s Ventures e ha portato avanti il suo impegno per la sostenibilità riducendo le emissioni di carbonio.  

In una dichiarazione, François Pinault e François-Henri Pinault hanno affermato: “Con Guillaum come presidente del consiglio di amministrazione e Bonnie come amministratore delegato, siamo fiduciosi che Christie’s continuerà a prosperare”. 

Sul futuro della casa d’aste, Brennan ha detto che spera di preservare l’eredità di Christie ricercando al contempo l’innovazione, incluso implementare l’utilizzo dell’AI, strumento che, secondo la futura CEO, potrebbe essere utilizzato per migliorare il business. Il suo mandato inizia in un momento interessante per il mercato dell’arte, soprattutto per le case d’asta. Durante una conferenza stampa di fine anno, lo stesso Cerutti ha descritto il mercato dell’arte come “impegnativo”, un aggettivo che aveva utilizzato anche nel luglio precedente in seguito ai dati non proprio incoraggianti di metà anno, prima di annunciare una proiezione annuale di 5,7 miliardi di dollari sia per l’arte che per il lusso, circa l’8% in meno rispetto al totale di 6,2 miliardi di dollari del 2023.

A differenza di Cerutti, che stava di stanza a Londra durante il suo periodo come amministratore delegato, Brennan resterà a New York.È davvero il centro globale perfetto… è incredibile avere questo dialogo con musei e gallerie qui”, ha detto Brennan. “Siamo un piccolo pezzo di un ecosistema artistico molto più ampio che continua a crescere e ad espandersi in tutti i distretti”. Tuttavia “Londra resta il quartier generale di Christie’s e il suo centro e ho intenzione di trascorrervi più tempo”, ha detto durante una conferenza stampa virtuale tenutasi il 15 gennaio in cui annunciava le nomine. 

Ecco quindi la prima certezza che ci da la nomina di Bonnie Brennan a CEO di Christie’s, un mercato dell’arte sempre più New York centrico. Come se non lo fosse già abbastanza.

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