Dana Awartani è un’interessantissima artista emergente palestinese. Il suo lavoro, che ragiona sulla reinterpretazione dei mezzi espressivi tradizionali islamici, è ben rappresentato dall’installazione in mostra alla Galleria Franco Noero di Torino.
La sera di Ouverture di Tag, l’opening generale delle gallerie dell’associazione torinese, abbiamo scoperto alla Galleria Franco Noero una giovane artista emergente palestinese da segnalare: Dana Awartani. Noero è una garanzia: quando è la sua galleria a presentare al pubblico italiano artisti emergenti del panorama internazionale, si sa che qualcosa bolle in pentola. Che di quell’artista ancora non “ultra noto” sentiremo sicuramente ancora parlare.
Dana Awartani, classe 1987, è un’artista emergente palestinese originaria di Jeddah, città dove tutt’ora vive e lavora.
Da sempre attratta dall’esplorazione delle forme artistiche tradizionali, oggi Dana Awartani lavora proprio sulla decostruzione e reinterpretazione dei mezzi espressivi formali islamici, tra i quali la pittura in miniatura ed il mosaico.
Proprio nella costruzione dei suoi mosaici utilizza materiali e metodologie assolutamente tradizionali, riadattate ad un contesto contemporaneo, decostruendo in realtà i sistemi contemporanei per ripercorrere metaforicamente l’intero processo creativo a partire dalle origini.
Dana Awartani si laurea in Arte e Design al Central Saint Martins Byam Shaw di Londra, ed ancora in Fine Art sempre al Saint Martins College. Attratta durante tutto il suo percorso di crescita dall’esplorazione delle tecniche artistiche tradizionali, completerà i suoi studi con un master di due anni alla Princes’ School of Traditional Arts, sempre a Londra.
In mostra alla Galleria Franco Noero di Torino con un’installazione, un grande mosaico di pigmenti sul pavimento della sala interrata della galleria, ed un video che ne anticipa la conclusione. Allo scadere della mostra, fissato per il 2 di ottobre, l’artista “distruggerà” l’opera.