Dopo le accuse di molestie sessuali rivolte all’artista Chuck Close, molti musei e gallerie hanno deciso di annullare le sue mostre in corso o in programma. Un Museo ha invece creato uno spazio dove avviare un dialogo e una riflessione sulle questioni di genere.
Chuck Close, artista noto a livello internazionale per i suoi ritratti iper-realistici, si è recentemente trovato al centro di un nuovo scandalo a sfondo sessuale. A dicembre molte donne tra artiste, curatrici e modelle, si sono fatte avanti accusandolo di gravi molestie. Secondo le donne, l’artista le avrebbe invitate nel suo studio, chiedendo loro di spogliarsi per essere ritratte. Purtroppo la cosa si è conclusa con domande e atteggiamenti molto invasivi da parte dell’artista.
In reazione alla cosai musei di mezzo mondo hanno ritrattato le belle parole spese in passato per l’artista e hanno deciso di annullare tutte le sue mostre in corso o in programma. Altre istituzioni, come il PAFA (Pennsylvania Academy of the Fine Arts) hanno trovato altri modi per esprimere la propria opinione riguardo.
Il museo ha infatti deciso di non cancellare l’esibizione in corso di Chuck Close, ma di inaugurare nella stanza affianco una mostra collettiva di acclamate artiste – tra cui Barbara Kruger e Kara Walker – chiamata The Art World We Want. Il progetto curatoriale invita i visitatori a condividere le proprie opinioni riguardo alle questioni di genere e a scriverle su dei post-it da collocare su una linea del tempo della storia dell’arte. In particolare al pubblico viene richiesto di rispondere alla domanda ” Cosa serve per avere un mondo dell’arte più equo?”
Le opinioni del pubblico scritte sui post-it saranno archiviate dal dipartimento di educazione del museo e utilizzate per eventuali progetti futuri. “È un tentativo di contribuire ad un cambiamento duraturo. Chiudere la mostra di Close sarebbe solo servito a nascondere il problema, con The Art World We Want noi abbiamo voluto affrontarlo”.
“Alcune persone dicono che avremmo dovuto annullare la mostra di Close, altri dicono che avremmo dovuto mantenerla” ha detto Brooke Davis Anderson, direttrice del PAFA “Noi abbiamo deciso di non accontentare nessuna delle due parti, ma piuttosto di creare uno spazio che incoraggi un dialogo tra loro”.
Entrambe le mostre, Chuck Close Photographs e The Art World We Want, rimarranno aperte al pubblico fino all’8 aprile.