Ieri da Sotheby’s se lo sono aggiudicato per 157 Milioni di dollari . Ma “Nu couché” di Modigliani non è una mera questione di soldi. E questa è la sua storia.
Non c’è nulla da fare. Non c’è nulla, per i più, di magnetico quanto il denaro. Il denaro attira su di se la (quasi) totalità dell’attenzione. Sempre. Associare ad una cosa qualsiasi una somma di denaro, un prezzo, una stima, rende quella cosa la somma di denaro stessa. Ed in questo l’arte è regina. Lo so, anche su questo magazine si parla di mercato dell’arte e di vendite record. E capisco che leggere cifre di vendita inimmaginabili come quelle che si trova davanti chiunque segua per passione o per lavoro il mondo dell’arte faccia impressione. Sono il primo a rimanerne ogni volta stupefatto. Ma è possibile che una cifra, per quanto enorme, distolga totalmente l’attenzione da quella che è l’opera? Dal capolavoro? Quanti di noi, una volta letto che un teschio di Basquiat era stato venduto a 110.000.000$ nel 2017, sono andati ad informarsi sull’opera, sulla sua storia, sulla sua interpretazione? Quanti invece sono andati a vedere chi l’avesse comprata, quanto fosse ricco, quali fossero i quadri più cari di sempre?
Diamoci un taglio. Il 14 maggio passerà in asta da Sotheby’s a New York “Nu couché (sur le côté gauche)”, capolavoro di Modigliani. Stimato 150.000.000$, con ogni probabilità sarà record per l’artista e forse per l’intera arte del ‘900. Ma dimentichiamoci almeno per qualche minuto le questioni legate all’asta ed ai milioni di dollari, e scopriamo qualcosa di più su quello che è uno dei capolavori assoluti di uno degli artisti più significativi della storia dell’arte.
La storia
Ci troviamo nel 1916, naturalmente a Parigi. Modigliani ha iniziato da qualche anno a lavorare sui nudi femminili, e l’amico e mercante d’arte Leopold Zborowski, figura di primaria importanza nella vita del pittore livornese, ha un’intuizione. Quelle nuove opere di Modì hanno qualcosa di davvero unico, e bisogna realizzarne una serie. Sistemato lo squattrinato amico artista in un appartamento/studio al numero 3 di Rue Joseph Bara, Zborowski lo mette a stipendio (15 franchi al giorno) e gli spedisce quotidianamente in casa le modelle già pagate. Le ragazze non sono quindi amiche o amanti dell’artista, ma delle sconosciute. La distanza emotiva che separa le donne dall’artista viene colmata da Modigliani con quello che potremmo definire come un forte avvicinamento fisico. Nei capolavori che Zborowski si trova quotidianamente a contemplare le donne dominano il loro spazio, riempiono la cornice, escono letteralmente dai bordi della tela. La loro nudità è forte, sicura ed orgogliosa. Modigliani realizza tra il 1916 ed il 1919 35 nudi, che avrebbero cambiato per sempre la storia dell’arte del ‘900. Tra tutti, uno in particolare colpisce particolarmente l’attenzione di Zborowski. Si tratta di “Nu couché (sur le côté gauche)”, realizzato nel 1917. È l’opera più grande della serie, ad oggi considerata probabilmente la più importante immagine di nudo dell’epoca moderna. La modella è ritratta interamente (unica della serie). Il suo sguardo magnetico incrocia quello del pittore che, senza conoscerla, la sta ritraendo. Un’opera sensuale ed incredibilmente innovativa, dove culture visuali passate si mischiano per innovare e ridefinire lo stile ed il ritratto di nudo moderno. Un capolavoro assoluto, come l’intera serie. Modigliani ha concluso. È ora di mostrare i capolavori al mondo. Zborowski sceglie la galleria parigina dell’amico Berthe Weill per la grande mostra sui nudi di Modigliani. Il giorno dell’inaugurazione una folla sconcertata si raduna davanti alle finestre della galleria, osservando incredula le opere esposte. Donne nude, ovunque. Il trambusto e la folla aumenta al punto da attirare l’attenzione dei gendarmi del vicino commissariato di polizia. Giunti sul posto, la richiesta è categorica: rimuovere i nudi. Pena, la chiusura della galleria. Di fronte al rifiuto di Berthe Weill, il gendarme mette in atto la sua minaccia. Condotto in commissariato il gallerista, la mostra viene chiusa e censurata.
“Esiste il nudo prima di Modigliani, ed il nudo dopo Modigliani” – Simon Shaw
Questa la nascita ed i primi turbolenti periodi di “Nu couché (sur le côté gauche)”, e della serie di nudi di Modigliani. Pensare alle cifre record impressiona e colpisce, è inevitabile. Ma le parole su Modigliani di Simon Shaw, ironicamente capo del dipartimento di arte impressionista e moderna di Sotheby’s, dovrebbero farci tenere sempre a mente la storia che sta dietro all’opera da milioni di dollari.