Studio Volante presenta come artist in residence Despina Charitonidi, artista greca classe 1991, invitata a risiedere negli spazi dell’Ex Dogana per un mese.
La ricerca artistica di Despina è basata sulla scultura e sulla performance e si caratterizza per la varietà dei linguaggi utilizzati, combinati con libertà nelle sue opere. Corpi, cemento, oro, ceramica, ferro e azione, si alternano con vitalità per narrare la sua poetica, intima e impulsiva.
Per la residenza romana l’artista ha ideato tre performance che hanno coinvolto i vari ambienti della struttura e ha realizzato una serie di sculture che saranno esposte nell’Ex Dogana Galleria. Il tutto sotto la curatela di Chiara Pietropaoli
“Sijmen Says” presso lo Scalo Ovest è stata la prima performance proposta. Si tratta di una performance itinerante, ideata in Olanda, presentata per la prima volta in Italia. L’artista affronta il tema del “costruire”, indaga il concetto in tutte le sue accezioni, contempla le possibilità che il “fondare” comporta e le conseguenze inevitabili che implica, lo fa utilizzando il simbolo della costruzione per eccellenza, il mattone: “Sijmen Says”, racconta Despina, “è un’opera in cui l’individuo sta costruendo un piedistallo per se stesso e nel mentre cerca di bilanciarsi, di trovare un equilibrio. Ogni volta che un mattone si aggiunge il piedistallo diventa sempre più alto e instabile e l’individuo deve lottare ancora di più per aggiungere il mattone successivo; di conseguenza cade”.
In “Voglio Vederti Cantare – Perso nella Traduzione” presso il Cortile della galleria l’artista ha interagito con l’identità ibrida dell’ Ex Dogana, uno spazio storico dove oggi le attività ludiche del Club e l’arte convivono, creando occasioni inusuali. Despina ha colto l’opportunità data dalla varietà di relazioni che il luogo offre, interagendo con la programmazione ricreativa e con il pubblico, scegliendo come stimolo un grande classico dello svago: il Karaoke, per trasformare il fenomeno popolare in un’esperienza artistica originale. Despina ha proposto ai partecipanti di confrontarsi con la complessità della pratica della traduzione, ragionando sugli effetti che il trasporto di significato da una lingua a un’altra può avere sulla comunicazione e sulla comprensione.
Infine la performance “Turtle Soup” presso AV Club è ideata da Despina in collaborazione con Panos Profitis, performer greco, suo partner in diverse azioni. Gli artisti hanno sviluppato un’opera dai tratti teatrali che racconta, da un lato un aneddoto legato a Eschilo, padre della tragedia greca, e dall’altro la loro visione di una tra le più diffuse tradizioni del loro paese natale: il costume di rompere i piatti. Si narra che Eschilo morì a Gela nel 456 a.C., quando un’aquila in volo scagliò accidentalmente sulla sua testa un guscio di tartaruga. In”Turtle Soup”, la bizzarra leggenda si mescola all’essenza dell’antica usanza di rompere i piatti, originariamente legata alla morte e in seguito associata a occasioni di festa. Il costume aveva la funzione di rituale di passaggio e teneva lontani gli spiriti maligni. Oggi, dato il rischio che la pratica comporta in termini di sicurezza, in Grecia la tradizione è stata sottoposta a delle restrizioni. Gli artisti mettono in scena la morte, tra simboli e memorie arcaiche, suggestioni e linguaggi contemporanei, che si mescolano assurdi, come una “zuppa di tartaruga”.
Dal 29/06 al 15/07 gli spazi della galleria accoglieranno le tematiche trattate dall’artista durante la sua residenza, rielaborate in sculture inedite di varia natura. Sarà inoltre raccontato il processo delle performance attraverso disegni, appunti e immagini che ne ripercorreranno la genesi. Assolutamente da non perdere!