Edito da Centauria, Una vita ready-made vi porterà alla scoperta di uno dei più affascinanti ed influenti artisti moderni: Marcel Duchamp.
“D’altronde sono sempre gli altri che muoiono” è l’inizio della nuova graphic biography sulla vita di Marcel Duchamp, scritta e disegnata da Sergio Rossi ed Emanuele Racca e pubblicata da Centauria, nella collana delle vite d’artista, di cui abbiamo già scritto su questo blog.
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Non è un controsenso cominciare a raccontare la vita di un artista con l’epitaffio scritto da lui stesso. Duchamp, infatti, non è mai morto e l’influenza che ha esercitato sugli artisti e sull’arte contemporanea non si è mai fermata. Anzi, come ha scritto Luigi Bonfante nel suo saggio “Catastrofi d’arte”, in cui racconta l’origine di “Fountain” (che trovate in copertina): “per molti, anche tra gli addetti ai lavori, l’orinatoio è il peccato originale da cui discendono tutte le nefandezze e le assurdità che hanno invaso il mondo attuale dell’arte”.
Purtroppo la maggior parte di noi associano Duchamp solo all’orinatoio, che fu firmato con lo pseudonimo “R. Mutt” e la cui fortuna si deve più ad una fotografia di Alfred Stieglitz e agli estimatori di Duchamp che in lui hanno visto un profeta dell’arte. Grazie a questo fumetto finalmente si può, mentre si gioca idealmente a scacchi con Duchamp (una sua grande passione!), farsi raccontare da egli stesso una buona parte della sua vita e della sua idea dell’arte. Messa da parte la pittura, per mantenersi l’autore dei famosi baffi alla gioconda ha partecipato a tornei di scacchi, guidando la nazionale francese, ha lavorato come bibliotecario, venduto dipinti di altri artisti e scritto libri. Tutto questo gli ha permesso di mettere da parte i pennelli e gli ha regalato il tempo di riflettere sulla sua concezione dell’arte: liberare l’arte e l’artista dalla aurea, andare oltre la “pittura retinica” che colpisce solo l’occhio, lasciare agire il caso escludendo “la mano” dell’artista per produrre arte e infine eliminare l’artista stesso.
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Leggere questa biografia invoglia ad approfondire la sua visione dell’arte e sulla figura dell’artista, su cui egli stesso ha riflettuto lungo tutta la sua vita e con la sua stessa esistenza, tanto da arrivare ad impersonificare il suo alter-ego femminile Rrose Sélavy, un ready-made vivente. Chi leggerà il fumetto scoprirà anche cosa successe alla Biennale del 1978 quando una sua opera fu portata in tribunale… Ma questa è un’altra storia e merita di essere letta nel fumetto dal 2 Luglio in libreria.