Spazio Murka, studio d’artista nato a Firenze, ha aperto le porte con una bipersonale degli artisti Andrea Luzi e Nicola Bertolo creando un cortocircuito tra pittura e digitale.
La bipersonale degli artisti Andrea Luzi e Nicola Bertolo, tenutasi dal 16 al 19 dicembre 2022, ha dato ufficialmente avvio al programma culturale di Spazio MURKA, studio d’artista fiorentino dedicato al supporto di artisti emergenti attivi in varie discipline.
Si è da poco conclusa la prima di una serie di mostre “pop-up”, «piccole di spazio, ma non nelle idee», presso Spazio MURKA, a Firenze. Nuova realtà di promozione dell’arte contemporanea nel capoluogo toscano, appena dietro Ponte Vecchio, lo Spazio nasce su progetto di Lena Shaposhnikova e Elisaveta Zorina con la volontà di dare la voce all’attività di giovani artisti emergenti, condividendone le ricerche con la città, attraverso un programma culturale che si dice aperto ad ogni tipo di idea e sperimentazione.
“Am I a joke to you?”, mostra a cura di Caterina Fondelli, in collaborazione con C.F. Contemporary Fire, è nata dalla volontà di porre a confronto le poetiche dei due artisti coinvolti – entrambi figli di un’estetica anni Novanta che riconosce i propri idoli all’interno della cultura pop del mondo del calcio, dei videogiochi, del graffitismo e della musica punk – indagandone i punti in comune su più livelli.
Attraverso affastellamenti distopici e fusioni di forme in bilico tra antropomorfo, meccanico, animale e vegetale, lo spettatore si è trovato, nei lavori di Luzi e Bertolo, ad interrogarsi sulla natura di quanto osservato, vivendo ciascuna opera come un piccolo portale, capace di trasportare verso realtà più profonde.
Il titolo stesso della mostra “Am I a joke to you?” ha posto di fatto l’accento sul cortocircuito individuabile nell’opera dei due artisti. Immediatamente riconoscibili e, per questo, rassicuranti, le icone riprodotte sulla tela da Andrea Luzi e Nicola Bertolo dapprima avvicinano e incuriosiscono lo spettatore, che solo in un secondo momento è portato a rendersi conto che qualcosa, nell’immagine, non torna.
La mostra ha così presentato personaggi fumettistici disgregati e proiettati su scenari distopici o familiarmente inquietanti. Una vera e propria “estetica del glitch”, attraverso la quale Nicola Bertolo riproduce sulla tela l’errore digitale in cui un’immagine anticipa la sua successiva, unendo così due punti di vista tra loro eterogenei all’interno di una nuova realtà figurativa, completa e incompleta al tempo stesso. L’artista, con un certo grado di ironia, si appropria di noti soggetti provenienti dal mondo di manga e anime o dalla storia dell’arte, senza mai farne delle citazioni, bensì rendendoli suoi, una volta estrapolati dal proprio contesto originario, e svuotandoli di ogni significato iniziale.
La stessa consapevolezza nella selezione di certe tipologie rappresentative si è ritrovata nei microcosmi caleidoscopici di Andrea Luzi, la cui innocenza apparente, suggerita da giocose tinte pastello, fonde mostruose suggestioni marine e circensi a campi da calcio e figure post-antropoceniche: scenari onirici all’interno dei quali un valore aggiunto è senz’altro costituito dalla ricerca del dato scultoreo. Stimolato da un background musicale, Luzi cerca infatti di riprodurre una ritmica sulla superficie pittorica, attraverso l’uso di diverse texture e materiali che variano da tinte acriliche a glitter, perline o vernici spray, portando così in rilievo la superficie bidimensionale della tela.
Con un linguaggio fresco e irriverente, le opere di Andrea Luzi e Nicola Bertolo hanno invitato lo spettatore a mettere in discussione il proprio sistema di giudizio di fronte a tematiche solo a prima vista ludiche e frivole, denunciando un annichilimento mentale che gli artisti percepiscono come imperante nella società odierna.
Immagine di copertina: Andrea Luzi, Premonition of an exit, 2020, detail, acrylic and spray paint on canvas, 80x60cm, Courtesy the artist, Spazio MURKA and C.F. Contemporary Fire, Photo Lena Shaposhnikova