Il 17 luglio si terrà l’inaugurazione della mostra “LOCALS” presso la Contour Art Gallery, segnando un nuovo capitolo per la galleria che si stabilisce per la prima volta in una sede permanente all’interno del Dūmų fabrikas (Fabrica del Fumo) a Vilnius, Lituania.
La Contour Art Gallery, che finora ha organizzato mostre in spazi sempre diversi, si unisce ora alla missione del Dūmų fabrikas: rivitalizzare Naujoji Vilnia (Vileika), trasformandola in un centro di attrazione culturale e ampliando così i confini della mappa culturale di Vilnius. Il punto di partenza delle opere esposte è il luogo di provenienza degli artisti, che rappresenta la principale fonte di ispirazione per il loro lavoro.
Petras Lincevičius, nato nel 1990, è un artista versatile, docente e organizzatore di progetti culturali. È noto per aver co-creato l’affresco “The Nonexistent Space” presso il Vytautas Mineral SPA a Birštonas, Lituania, e per il suo lavoro nel film lituano “The Basement” (Rūsys). Inoltre, è un abile illustratore di libri. Le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose, tra cui l’Abu Dhabi ArtHub negli Emirati Arabi Uniti, Imago Mundi – Luciano Benetton in Italia e il MO Museum di Vilnius. Una delle sue opere esposte, “Tarpinė stotelė” (Stazione intermedia), del 2024, è un dipinto di 150 x 139 cm realizzato con colori acrilici e olio su tela. Questa opera riflette il conflitto tra mondo reale e mondo fittizio.
Andrėja Maiburovaitė, nata nel 2000, è una giovane artista e studentessa dell’Accademia delle Arti di Vilnius, invitata a proseguire i suoi studi di Master presso la Royal Academy of Arts de L’Aia. Quest’anno, è stata finalista del concorso Zabolis Art Prize, e la Contour Art Gallery, in collaborazione con il Dūmų fabrikas, l’ha invitata a partecipare a questa mostra. Una delle sue opere in mostra, “Pakrantė” (Spiaggia), del 2023, misura 60 x 80 cm ed è realizzata con colla di coniglio, olio e petrolio su tela. Questo lavoro esplora il rapporto tra l’uomo e la natura, utilizzando materiali non convenzionali per rappresentare la fragilità e la forza del paesaggio naturale.
