Il 13 giugno nelle sale dello Spazio Extra del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma inaugurerà la mostra “Nuove avventure sotterranee“, curata da Alessandro Dandini de Sylva, che coinvolge un selezionato gruppo di artisti italiani quali Stefano Graziani, Rachele Maistrello, Domingo Milella, Luca Nostri e Giulia Parlato, i quali hanno avuto il compito di documentare la nascita di grandi opere infrastrutturali in Italia e all’estero.
Quest’esposizione si configura come un secondo capitolo di un ambizioso progetto di commissione fotografica promosso da Ghella, una storica azienda di costruzioni italiana fondata nel 1894, rinomata per il suo lavoro in tunnel e scavi, come quelli per la Transiberiana o la metropolitana di Sydney. Oggi Ghella celebra il suo 130° anniversario e questa mostra è uno dei tanti eventi speciali organizzati per commemorare tale traguardo. La rassegna “Nuove avventure sotterranee” propone uno sguardo intenso e ricco di sfumature sulla realizzazione di infrastrutture come quelle in Argentina, Canada, Australia e Nuova Zelanda, immortalate dalle lenti dei fotografi coinvolti. In mostra, oltre centocinquanta immagini offrono una narrazione che va oltre la semplice documentazione fisica, introducendo una distanza poetica tra il palcoscenico lavorativo e la sua raffigurazione artistica.
Secondo Federico Ghella, Vicepresidente dell’azienda, questo investimento culturale permette di esportare un sapere che amalgama cultura e ingegneria. Sfogliando queste immagini, emerge una bellezza nascosta che ritrae le giornate lavorative mirate alla realizzazione delle imprese infrastrutturali, sottolineando il fascino delle opere sotterranee. L’evento è inoltre corredato da una pubblicazione particolarmente preziosa: un cofanetto di sei volumi monografici, curati nei dettagli grafici da Filippo Nostri e pubblicati con la casa editrice Quodlibet. Ciò contribuisce ulteriormente a rendere “Nuove avventure sotterranee” un’opera multidimensionale, educativa e stimolante, che ci invita a riconsiderare il modo in cui percepiamo e comprendiamo le infrastrutture che formano la spina dorsale delle nostre società moderne. Il MAXXI, con questa mostra, celebra l’ingegno e la resilienza umana nella conquista degli ambienti sotterranei e pone l’accento sull’importanza di questa sinergia tra arte e ingegneria come mezzo di crescita culturale e progresso.