Amore e bellezza secondo da Jan Fabre alla Galleria Gaburro

Nel lavoro di Jan Fabre, l’amore e la bellezza sono forze primordiali, potenti quanto effimere, capaci di trasportare lo spettatore in una dimensione sospesa tra il sacro e il profano. Fabre ci invita a osservare il mondo attraverso gli occhi di una moderna Cassandra, una figura mitologica che attraversa le epoche, portando con sé la capacità di vedere oltre l’apparenza e di svelare le verità nascoste dietro la superficie delle cose. La sua arte, in cui convivono istinto e riflessione, ci chiede di riflettere su ciò che rimane inascoltato nel rumore del contemporaneo, sul potere dell’abbandono e sulla ricerca del sublime nell’ordinario. Con ironia e consapevolezza, Fabre ci ricorda che l’arte è un rituale, un passaggio che può avvenire attraverso il corpo, il fumo di una sigaretta, il lento cammino di una tartaruga o l’energia cosmica che permea tutto.

Dal 19 settembre al 13 ottobre 2024, la Galleria Gaburro di Milano inaugura “Stella“, una mostra personale dedicata a Jan Fabre. A cura di Melania Rossi, l’esposizione mette in scena una drammaturgia visiva inedita attraverso video installazioni, fotografie, disegni e sculture che esplorano i temi centrali della poetica dell’artista: l’amore, la bellezza e il potere oracolare della profezia. La mostra si affianca al festival “Amore e bellezza sono i poteri supremi“, dedicato interamente all’opera teatrale di Fabre, presentato al Teatro Out Off di Milano. Cinque monologhi dell’artista saranno rappresentati durante il festival, tra cui “Simona, the gangster of art” e “I’m sorry“, quest’ultimo interpretato dalla performer Stella Höttler, protagonista anche di diverse opere presenti in mostra.

Tra i lavori esposti spicca l’installazione video Schande übers ganze Erdenreich! (Vergogna su tutto il regno terrestre!), dove la Höttler interpreta Cassandra, la profetessa mitologica, in una performance che unisce sacralità e forza terrena. Con i piedi immersi nella terra, la protagonista recita una preghiera universale, mentre intorno a lei si muovono tartarughe, simbolo di saggezza e ciclicità temporale, soggetti cari all’artista che li omaggia con una serie di sculture e disegni.

Nella serie fotografica Smoking Stella, Fabre esplora ulteriormente la figura della giovane performer, immortalata in un momento di intimità e rilassatezza dietro le quinte. Le immagini, scattate in analogico, richiamano l’atmosfera della pittura fiamminga e l’estetica erotica degli anni Settanta, proponendo una riflessione sulla femminilità e la libertà espressiva. In questo dialogo tra corpi, sigarette e gesti quotidiani, Fabre sfida la percezione dello spettatore, trasformando la scena privata in un rituale di bellezza consapevole.

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