MOUA: il primo museo d’arte subacqueo sulla grande barriera corallina australiana

Il MOUA è il primo museo d’arte subacqueo al mondo nato per salvaguardare la sopravvivenza della barriera corallina.

MOUA sta per Museum of Underwater Art. Si tratta del primo museo d’arte subacqueo al mondo, realizzato dall’artista Jason deCaires Taylor e situato sulla Grande Barriera Corallina, in Australia. Un’attrazione unica nel suo genere con opere d’arte parzialmente o totalmente sommerse che non solo rappresentano un forte richiamo per i turisti ma, vestendo i panni di strumento educativo, aiutano la conservazione della barriera corallina su scala globale.

 


Al largo della costa di Townsville, nel Queensland settentrionale potremo visitare il Museum of Underwater Art (MoUA), realizzato in collaborazione col famoso scultore marino Jason deCaires Taylor, da sempre attivo per la salvaguardia dell’ambiente attraverso progetti artistici. Il Museum of Underwater Art (MoUA) è un museo d’arte permanente di opere d’arte totalmente e parzialmente sommerse, collocate in quattro diversi siti lungo la Grande barriera corallina: la Coral Greenhouse a John Brewer Reef; Ocean Siren , una scultura al largo della costa di Townsville; Palm Island, appena aperto sulla Barriera Corallina, e Magnetic Island. La Coral Greenhouse rappresenta un’installazione subacquea accessibile solo ai subacquei, mentre Ocean Siren, una scultura ricoperta di LED che cambiano colore in base alla temperatura dell’oceano – più è freddo più la luce virerà sui colori del blu e del viola, più è caldo più le luci si tingeranno si arancione e rosso – si riesce anche a vedere dal molo di The Strand a Townsville.

 


Non preoccupatevi: le installazioni sono state create rispettando i rigorosi standard ambientali previsti per la tutela della barriera corallina. L’obiettivo, infatti, è quello di limitare la sempre più veloce scomparsa della barriera corallina, offrendo alla fauna oceanica protezione dalle irresponsabili azioni dell’uomo. Le opere d’arte di Jason deCaires Taylor non solo rappresentano un forte richiamo per i turisti (si stimano oltre 50.000 visitatori), ma aiutano la conservazione, il restauro e l’educazione della barriera corallina su scala globale. “Sono opere d’arte viventi”, afferma deCaires Taylor. “È un pezzo in continua evoluzione che non sarà mai lo stesso per ogni visita. Parte della creazione di un museo sottomarino era ispirare le persone a pensare al mare come a qualcosa di sacro, qualcosa che dovremmo proteggere e non dare per scontato”.

 


Il MoUA, infatti, oltre ad essere un’importante attrazione turistica, è anche un “centro di ricerca e scienza marina”, afferma lo scultore che ha già costruito attrazioni simili alle Maldive, Grenada e Bahamas. Celebre, infatti, è Coralarium, il progetto realizzato da Jason deCaires Taylor per salvare la barriera corallina delle Maldive. Si tratta di un museo semi sommerso che aiuterà la barriera corallina a riprodursi, offrendo ospitalità a centinaia di animali e piante. La scultura a forma di cubo, decorata con 14 sculture raffiguranti adulti e bambini, di notte si illumina in modo da attirare pesci e altre creature marine. Grazie ad un’apertura nella parte superiore, è possibile entrare nella scultura nuotando, esplorando sia l’arte al suo interno che la biodiversità marina. L’apertura al pubblico del MOUA doveva avvenire lo scorso aprile, ma a causa dell’emergenza sanitaria è stata spostata a data ancora da definirsi.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno