Banana Chiquita, il look si rifà con i colori esplosivi di Romero Britto

La banana è importante perché ricca di potassio: questo è quello che ci dicevano le nostre mamme, anche se il più delle volte non sapevano bene perché portasse tanti benefici per il nostro corpo. “È così e basta!”. Questo fantastico frutto tropicale, che lo si voglia o meno, è anche sempre stato il frutto del pop e dell’arte del secondo dopoguerra, a volte anche con chiare allusioni alla sessualità, a causa della sua forma fallica.

Banksy Pulp Fiction 2002

Ricordiamo il murales di Banksy apparso nella stazione della metropolitana di Old Street a Londra nel 2002, che raffigura una delle scene di film che hanno segnato la storia del cinema degli ultimi vent’anni, quella di John Travolta e Samuel L. Jackson in Pulp Fiction di Tarantino, che, al posto delle pistole, tengono però in mano ciascuno una banana; o la famosissima copertina dell’album The Velvet Underground & Nico del ’67, ideata dal padre della Pop Art Andy Warhol, che raffigura una banana stilizzata nel tipico stile warholiano; e, ancora, le fotografie in bianco e nero dell’artista e attivista polacca Natalia LL, che catturano i momenti in cui l’artista mangia una banana inscenando, col frutto, l’atto della fellatio. Non si può infine non citare la famosissima e più che mai discussa banana di Cattelan (quella attaccata al muro con un nastro adesivo), e neppure l’enorme banana blu di Giuseppe Veneziano, che ha fatto la sua apparizione nella piazza di Pietrasanta nell’estate del 2021 in occasione della sua mostra superpop, intitolata appunto “Blue banana”. Insomma, quello che è certo è che la banana è stata al centro di non poche opere di grandi artisti, italiani e non…

Giuseppe Veneziano The Blue Banana 2021

Ritorniamo però sui nostri passi e parliamo della banana più famosa, quella firmata Chiquita: il brand svizzero, quest’anno, è approdato nelle metropolitane di Milano, Roma e Napoli lanciando una campagna pubblicitaria in perfetto stile con l’anima pop che, da Warhol in poi, ha caratterizzato questo frutto. La campagna si intitola infatti “Pop by Nature” e si amalgama perfettamente con il suo slogan, anche lui in tema pop, “It peels so good” (“Si sbuccia così bene”). L’esempio perfetto è piazza Cairoli, a Milano, alle porte del Castello Sforzesco, che è stata tappezzata di colori con tanto di banana pop gigante che svetta sulla pensilina della fermata del tram. Anche diverse fermate di tram e metro di molte delle principali città italiane sono state tappezzate da enormi cartelli pubblicitari con al centro il marchio Ciquita e relativa banana.

Foto di Romero Britto

Chi si cela dietro a queste coloratissime e divertenti opere non è altro che l’artista brasiliano Romero Britto,classe 1963, che vive e Miami. I suoi lavori sono, potremmo dire, un connubio perfetto tra cubismo, pop art e street art, dove i colori vivaci e brillanti, gli elementi che richiamano a sensazioni di energia, gioia e leggerezza, si mescolano con uno stile che richiama il linguaggio dei cartoons e a forme, talvolta squadrate, talvolta rotonde e apparentemente semplici, ma sempre molto consapevoli e originali, che caratterizzano lo stile dell’artista.

Romero Britto EVOLUTION serigrafia digitale su tela cm 90 x 150 Ed limitata 1000<br>

“Questa campagna è stata concepita come una collaborazione creativa tra il mondo di Chiquita e quello dell’artista, noto al pubblico anche come fondatore dell’Happy Art Movement, con l’ambizione di diventare una sorta di manifesto della vita vissuta con gioia e positività”, spiega Mariaelena Paragone, responsabile della strategia globale di costruzione del marchio di Chiquita. “Con Pop by Nature, vogliamo trasmettere un messaggio di energia e ottimismo, e ispirare le persone a concedersi ogni giorno feeling good moments”.

Anche i bollini Chiquita, che da bambini staccavamo dalle banane per attaccarceli in fronte, hanno assunto un look più pop: sono infatti stati realizzati sei bollini in edizione limitata che, se messi assieme proprio come pezzi di un puzzle, creeranno un piccolo quadro dell’artista. Inoltre, è stato indetto un concorso a premi, grazie al quale i partecipanti potranno vincere un bellissimo e coloratissimo trolley pop, con tanto di banana in bella vista sul dorso, firmato dall’artista. 

Ma non è finita qui: in occasione della design week di quest’anno, Chiquita approderà a Milano con uno spazio tutto allestito come Britto comanda, la Chiquita House (visitabile dal 15 al 21 aprile in Via San Marco 22 a Milano), facendo vivere ai visitatori il mondo pop, colorato e pieno di gioia,  ottimismo e utopia uscito dall’occhio dell’artista. 

Questa collaborazione, benché ambiziosa e molto suggestiva, non è la prima fatta dall’artista con un colosso aziendale: già nel 1989, infatti, Britto, insieme a Keith HaringAndy Warhol e diversi altri artisti, partecipò alla famosissima campagna pubblicitaria del brand Absolut Vodka creando “Absolut Britto”. Successivamente, nel 2003, in occasione del 25esimo anniversario del brand, Britto ideò il nuovo design della bottiglia: fu la prima volta che Absolut Vodka cambiò il look delle proprie bottiglie, trasformandole un’opera d’arte serigrafata per la completa distribuzione nazionale. Non mancò anche una collaborazione con Pepsi, che vide ogni lattina “customizzata” dall’artista, o la collaborazione con la Disney, nella quale l’artista colorò col suo tocco magico e coloratissimo le statuette dei vari personaggi, da Topolino, Paperino in avanti. 

Nell’ambito della moda, Britto ha realizzato invece un’importante collaborazione con Dolce & Gabbana. Nel 2021, infatti, in occasione della sfilata di moda al Museo Soumaya a Città del Messico, l’abito di chiusura venne dipinto a mano dall’artista, “come omaggio all’artista messicana pionieristica Frida Kahlo”, come ha spiegato Britto in un suo post Instagram. 

Una vera rivoluzione, quella di Romero Britto, che contagia con i suoi colori e il suo stile inconfondibile non solo l’ambito dell’arte, ma anche il mondo esterno, dai vestiti alle bevande, stregando un po’ tutti, dai grandi ai più giovani. Non poteva allora certo mancare la banana, ormai simbolo indiscusso dell’arte pop.

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