GALLERIES TO KNOW | MARIGNANA ARTE: una giovane galleria tutta al femminile nel cuore della Venezia contemporanea
Emanuela Fadalti e Matilde Cadenti sono le titolari della galleria Marignana Arte, nata a Venezia nel 2013. Nell’intervista leggeremo come è nata l’idea del progetto e quali strategie sono state adottate per promuovere una giovane realtà nel circuito del mercato dell’arte contemporanea.
ABOUT: La galleria nasce da un progetto di due donne. Quale posizione occupano le donne nel mondo dell’arte contemporanea?
Noi siamo madre e figlia accomunate dalla passione per l’arte; molto spesso anche le nostre collaborazioni ( curatrici, assistenti) sono al femminile e anche le titolari delle gallerie che partecipano al progetto VENICE GALLERIES VIEW sono tutte donne. Non mi pare che attualmente le donne abbiano difficoltà maggiori degli uomini ad affermarsi in questo campo, anche le artiste sono grandi protagoniste delle scena internazionale e sicuramente in questi anni soffrono meno le discriminazioni che hanno subìto nei decenni precedenti.
LOCATION: La galleria si colloca presso Dorsoduro, definito un ”hub dell’arte contemporanea a Venezia”. Perché la scelta di questa location?
Da tempo avevamo intenzione di aprire una galleria, ma lavorando come architetti l’abbiamo sempre considerata come una improbabile realizzazione di una nostra passione. L’occasione si è presentata con il restauro del palazzo gotico che accoglie adesso la galleria, restauro al quale abbiamo partecipato. Questa zona di Dorsoduro rappresenta da decenni un luogo di incontro e di interesse per l’arte contemporanea, prima con l’insediamento della Collezione Peggy Guggheneim poi con Fondazione Vedova e Punta della Dogana; gli spazi che ospitano la galleria si trovano quindi in un percorso di notevole interesse per gli appassionati del settore e la possibilità di recuperare questi locali al piano terra adattandoli alle nostre esigenze è stata la spinta.
GALLERIA: In che rapporto siete con le altre gallerie veneziane? C’è competizione o vivete in un clima di collaborazione reciproca?
Il rapporto con le altre gallerie è sempre stato improntato su un piano di stima reciproca ma, da quest’anno, siamo passate ad un più sinergico livello di collaborazione, sfociato nel progetto “Venice Galleries View”. Insieme ad altre otto gallerie – A plus A, Alberta Pane, Beatrice Burati Anderson, Caterina Tognon, Ikona, Massimodeluca, Michela Rizzo e Victoria Miro – abbiamo elaborato un progetto per valorizzare e sostenere l’arte contemporanea nel territorio veneziano. L’insieme delle iniziative che caratterizzano questo progetto si è concretizzato durante l’ultimo fine settimana d’apertura della Biennale d’Arte (24 e 25 novembre). In quei giorni le varie gallerie si sono organizzate per concordare una serie di eventi speciali nelle varie sedi ed è stata prodotta anche una ” mappa del contemporaneo “concepita con la doppia funzione di orientare e informare i visitatori, indicando un ideale percorso tra le gallerie, musei e fondazioni. In una città dagli equilibri delicati, che si sta drammaticamente svuotando dei suoi abitanti e dove l’interesse per il contemporaneo è focalizzato su eventi come la Biennale e le grandi mostre di Musei e Fondazioni, è fondamentale che le gallerie d’arte contemporanea facciano rete in modo da inserirsi con maggior forza nel contesto culturale cittadino ,proponendosi con continuità e offrendo un panorama di eventi dedicati ad un pubblico specializzato.
ARTISTI: Avete deciso di lavorare con artisti emergenti e già acclamati. Perchè questa scelta? Quali sono i nomi su cui state puntando in questo momento?
Il nostro lavoro punta ad offrire una visione sulle diverse espressioni della ricerca contemporanea, completando il percorso culturale offerto dalla città. La scelta degli artisti con i quali collaboriamo avviene dopo un’attenta valutazione : visite in studio, approfondimento dei temi di lavoro dell’artista, valutazione del curriculum ecc. A questo si aggiunge la necessità di trovare un rapporto empatico di scambio, di sintonia, che ci consenta di avviare progetti dentro e fuori dalla galleria.
Gli artisti che proponiamo seguono direzioni linguistiche che affrontano, in modi diversi, il percorso del segno come traccia visuale, percorso creativo ed emozionale, e possono essere, indifferentemente, emergenti o già affermati. In questo momento stiamo seguendo gli artisti Arthur Duff, Laura Renna, Maurizio Donzelli Alberto Gianfreda che porteremo alla Biennale di Shenzhen con progetti site specific.
VENEZIA: Come valutate il panorama dell’arte contemporanea a Venezia? A livello di mercato in che posizione si colloca nel contesto italiano?
Eventi come la Biennale e le mostre negli spazi museali e nelle fondazioni, sono un forte richiamo per il mondo dell’arte contemporanea. Il numero delle gallerie presenti è decisamente inferiore a quanto ci si può aspettare da una città così intrisa d’arte. Le problematiche logistiche ed economiche sicuramente influiscono sulla scelta di aprire una galleria a Venezia: costi, trasporti, conservazione delle opere, sono tutti motivi che rendono difficile tale decisione. Forse anche questo il nostro coraggio e il nostro amore per la laguna, ci sta premiando: offriamo una proposta innovativa, diversificata ma coerente, e spesso le nostre mostre analizzano temi “caldi” per una Città quale Venezia: dalla prossemica, alla relazione con il paesaggio, alla processualità dell’opera come risultato di un lungo lavorio tra uomo e natura.
COLLEZIONISMO: A quale target si rivolge prevalentemente il vostro mercato? E quali mezzi e utilizzate maggiormente per vendere le opere?
Il nostro collezionismo è cosmopolita, attento, sensibile e indipendente a mode ed etichette, spinto da motivazioni culturali ed estetiche ancor prima che economiche. Le nostre scelte artistiche consentono comunque di acquistare opere di qualità anche senza la necessità di investire cifre particolarmente impegnative. Creare un rapporto di fiducia con i nostri clienti è per noi fondamentale, infatti spesso è proprio il gallerista che, conoscendo il lavoro e il curriculum dell’artista, deve saper motivare e consigliare l’acquirente: chi acquista da noi diventa poi un frequentatore abituale della galleria.Abbiamo opere che finiscono in Collezioni affermate e storiche, opere che entrano a far parte di giovani collezionisti.
Riteniamo anche che le fiere d’arte possano rappresentare un’ottima opportunità per presentare il nostro lavoro ad un pubblico più ampio di esperti e appassionati d’arte; abbiamo aspettato tre anni prima di parteciparvi per aver modo di definire con chiarezza la nostre scelte artistiche e poterci proporre con progetti curatoriali ed allestimenti adeguati. Da quasi un anno siamo presenti su Artsy, una piattaforma attraverso la quale è possibile vendere e acquistare opere d’arte. Artsy è una “ vetrina” che fornisce una grande visibiltà e che ci ha portato molti contatti internazionali .
COMUNICAZIONE: A quali mezzi di comunicazione e promozione vi affidate maggiormente? Esiste, all’interno dello staff, un professinista dedicato a questo compito?
Siamo una galleria molto attiva dal punto di vista della comunicazione. Aggiorniamo costantemente il nostro sito internet, che da circa un anno ha una veste nuova, più attuale e che si presta ad una lettura più immediata. Sul sito è possibile conoscere la galleria, i progetti in corso, i nostri artisti, e la programmazione per i mesi futuri. In occasione di ogni mostra inviamo newsletter informative a tutti i nostri contatti italiani e stranieri, che aggiorniamo anche sugli appuntamenti imperdibili che riguardano i nostri artisti (mostre museali, talk, performance..). Siamo molto attive anche sui social network, in particolare FACEBOOK, INSTAGRAM e TWITTER, dove postiamo regolarmente le ultime news sulla galleria, le recensioni di articoli o blog relativi ai nostri artisti, fotografie e video. É la nostra assistente che, sotto la nostra supervisione, si occupa di queste attività. Non si puo’ negare che i social media stiano cambiando il modo di “arrivare” all’arte contemporanea, consentendo ai propri iscritti di accedere sempre più velocemente alle informazioni, permettendo di essere parte di una comunità creativa in ogni angolo di mondo.
PROGETTI FUTURI: Quali mostre, collaborazioni o fiere avete in cantiere nel futuro prossimo?
Il 2018 sarà per noi un anno ricco e intenso. Parteciperemo a febbraio ad Arte Fiera Bologna con “Spazi Temporali”, un progetto a cura di Ilaria Bignotti e Federica Patti, che vede confrontarsi cinque artisti: Mariella Bettineschi, Mats Bergquist, Arthur Duff, Joanie Lemercier e Emil Lukas.
Per quanto riguarda la galleria abbiamo in programma tre mostre, due collettive e una personale, e per il momento altrettante project room.
Il 17 febbraio inaugurerà “E-merging nature”, una mostra collettiva a cura di Ilaria Bignotti e Federica Patti, con opere di Stefano Arienti, Mariella Bettineschi, Arthur Duff, Claudia Losi, Quayola e Laura Renna. In contemporanea con l’opening di questa mostra verrà inaugurata anche la project room dedicata ai lavori di Quayola, uno degli artisti digitali più riconosciuti nel panorama mondiale, a cura di Federica Patti. Saranno presentati due video e due alberi della serie PP 3D-scans, che saranno esposti fino al 24 marzo.
Sempre nel corso del prossimo anno verranno allestite altre due project room dedicate rispettivamente agli artisti Mats Bergquist e Alessandro Diaz De Santillana.
Il mese di maggio sarà particolarmente importante per la galleria: quattro dei nostri artisti, Maurizio Donzelli, Arthur Duff, Laura Renna e Alberto Gianfreda parteciperanno alla I Biennale di Shenzhen, in Cina, dall’11 maggio al 31 di luglio. Questa manifestazione vedrà la partecipazione di 50 artisti, 25 cinesi e 25 internazionali, che saranno chiamati a riflettere sul tema “Open Source”, un chiaro riferimento al mondo dell’informatica, che mette in luce il ruolo della città di Shenzhen nella Cina contemporanea.
Il 23 maggio in galleria inaugureremo la mostra W.W.W. – What Walls Want, a cura di Ilaria Bignotti e Federica Patti, con opere di Mats Bergquist, Serena Fineschi, Roy Thurston, Emil Lukas, Artur Lescher, Antonio Scaccabarozzi, Alberto Gianfreda e Joanie Lemercier. Si tratta di un progetto espositivo dedicato alle relazioni tra opera e ambiente, una analisi critica e foriera di interessanti stimoli e contaminazioni tra l’opera come oggetto inserito in un ambiente, e la sua possibile estensione nello spazio. Contemporaneamente inaugureremo anche la project room, inserita nel circuito di Design.Ve, dedicata ai lavori di Alessandro Diaz De Santillana da sempre lavora sulle diverse qualità del vetro.
Infine il 22 settembre inaugurerà la mostra personale di Mariella Bettineschi, con la quale abbiamo da poco iniziato una collaborazione. Si tratta di un’artista attiva già dagli anni ’80, che svolge una ricerca interdisciplinare, eclettica nei risultati formali e coerente nella sua poetica e intenzione.
per maggiori informazioni visitate il sito Marignana Arte