Si rinnova anche per questa edizione la collaborazione tra la Florence Biennale e l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Infatti, fino al 28 gennaio 2024 la Sala delle esposizioni dell’Accademia, ospita una breve mostra temporanea sui vincitori della 24esima edizione della Florence Biennale che si è tenuta lo scorso ottobre alla Fortezza da Basso. Sono i vincitori del Premio internazionale “Lorenzo il Magnifico”, conferito dalla Giuria internazionale della Florence Biennale alle migliori opere esposte nelle dodici categorie in concorso; una selezione che ha premiato dodici artisti su quasi seicento che erano in esposizione alla Biennale.
Seguendo le categorie, per la pittura troviamo l’artista argentino-portoghese Maria Pacheco Cibilis; per la videoarte il corto Otto betulle di Alla Chiara Luzzitelli (artista russa naturalizzata italiana); per la “New Media Art” il 71enne belga Lode Coen e la sua On personal renaissance; per la fotografia Mati Gelman, americano di origine ungherese; per l’arte tessile l’artista cinese Wang Qin; per la gioielleria la neozelandese Stacey Whale; Anna Plavinskaya (russa ma residente negli Stati Uniti) in “Disegno calligrafia grafica d’arte”; per la categoria “Installazioni d’arte” l’italiano Matteo Zamagni; per l’arte ceramica l’opera di Carlo Zoli I sacri fratelli; per i “Mixed media” la serie sulle donne-soldato ucraine dell’artista tedesca Patrizia Casagranda; per la scultura i volti in resina dell’artista sudafricano Marco Olivier; infine, le artiste Lynn Guo & Viola Panik per la categoria “Performance Art”.
Tra i premiati è presente anche il peruviano Héctor Acevedo, vincitore del Premio del Pubblico con The Last Flight.
Oltre agli artisti sopra citati, sono stati inclusi nella mostra anche i vincitori dell’International Open Cali Competition organizzata insieme alle riviste specializzate “Art Market Magazine” e “Lens Magazine”, volta a individuare le opere che potessero rappresentare il complesso tema di quest’anno: “I Am You. Individual and Collective identities in Contemporary Art and Design”. I due premiati sono stati Viktoria Andreeva e il suo abbraccio simbolo di unione dell’opera All We Have is Now, e Sedimental Memories di Jean-Michel Bihorel, perfetto connubio di una fusione tra uomo e natura.
La mostra, seppur sviluppandosi in uno spazio espositivo decisamente più ridotto rispetto a quello della Fortezza da Basso, è capace di sintetizzare nuovamente il titolo dell’ultima Biennale che richiama il senso di comunità, empatia e solidarietà, temi che in questo momento storico sono di particolare importanza soprattutto per stimolare una riflessione individuale che possa poi portare ad un’azione sul piano collettivo.