La prima mostra personale italiana degli artisti croati TARWUK presenta, a Reggio Emilia, i disegni e quattro sculture di grandi dimensioni.
Ante mare et terras è la prima mostra personale in Italia di TARWUK, duo di artisti croati – Bruno Pogačnik Tremow e Ivana Vukšić – con base a New York, visitabile dal 17 ottobre 2021 al 20 febbraio 2022.
L’esposizione presenta quattro sculture di grandi dimensioni e una serie di disegni suddivisi tra la Pattern Room e una lunga parete all’ingresso della Collezione Maramotti di Reggio Emilia.
La scultura Tužni Rudar (2018) è stata concepita da TARWUK come opera iniziale del progetto e come prima fase di un processo di metamorfosi che si sviluppa attraverso le altre tre sculture/situazioni sceniche presenti in mostra. La costante elaborazione della figura umana, rappresenta il risultato di una profonda ricerca sull’identità e sui segni che memorie e tensioni inconsce imprimono sui corpi, modellandoli fisicamente.
Nelle opere mutaforma di TARWUK, in equilibrio tra essere e divenire, coesistono diversi livelli di tempi e materiali. Le sculture sembrano originarsi da un passato archeologico e totemico denso di frammenti e reliquie che, filtrato attraverso una riflessione presente al contempo soggettiva e universale, le trasforma in tormentate creature fanta-futuristiche.
Nati nella Jugoslavia socialista e cresciuti nei Balcani nel periodo della guerra d’indipendenza della Croazia (1991-’95), i due artisti che formano TARWUK considerano le loro sculture luoghi simbolici di perdita e conflitto soggetti a dissezione anatomica, ma anche organismi che racchiudono una dimensione di rigenerazione e rinascita: tra i materiali di scarto tecnologici affiorano le tracce di una bellezza e di una possibilità di trascendenza.
Anche il disegno è essenziale nella pratica di TARWUK, seppure solo di recente sia uscito da una dimensione privata per trovare uno spazio di condivisione pubblica. Tutte le opere su carta esposte in Collezione sono state realizzate nel 2020, in un periodo durante il quale gli artisti non potevano raggiungere il loro studio. Intesi come forme espressive pienamente autonome, i disegni di TARWUK appaiono immediati, con simbolismo del secessionismo viennese di fine Ottocento-inizio Novecento, un periodo in cui gli artisti ritrovano un equilibrio, un momento di sospensione fra tensioni opposte, verso il quale tendere.
Nella ricerca di TARWUK si intrecciano diversi media e modalità espressive: scultura, pittura, disegno, performance, costumi, oggetti scenici e editoriali sono attraversati con grande libertà in una forma d’arte completamente interconnessa alla vita dei due artisti. Il loro studio è un laboratorio in cui, oltre alle contaminazioni tra la materia e l’immaginario, si dà forma al legame, alla condizione indivisa e in costante mutazione chiamata TARWUK e che rappresenta, in fondo, l’Opera.
In occasione della mostra sarà pubblicato un libro con un testo di Mario Diacono e una conversazione fra Bob Nickas e TARWUK.
Cover Photo Credits: TARWUK, Tužni Rudar, 2018, particolare, © TARWUK