Il ritratto veneziano dell’Ottocento a Ca’ Pesaro

L’arte veneziana del XIX secolo, nota ai più anche come l’800 veneziano, è un periodo straordinario nella storia dell’arte. Caratterizzato da un’esplosione di creatività e raffinatezza, quest’epoca ha prodotto alcune delle opere d’arte più iconiche e indimenticabili, in particolare nel campo della ritrattistica. Durante questo secolo di transizione e cambiamento, la Serenissima Repubblica di Venezia, una volta una potenza marittima e commerciale dominante, stava vivendo un declino che ha in realtà alimentato la creatività artistica. Venezia era ancora una delle città più cosmopolite e culturalmente vivaci d’Europa, attirando artisti, mercanti e intellettuali da tutto il mondo.

La ritrattistica è stata una delle forme d’arte più popolari e significative nell’800 veneziano, con artisti che sono diventati maestri nell’arte di catturare la bellezza e la personalità dei loro soggetti. I loro ritratti non erano semplici rappresentazioni, ma icone che riflettevano il prestigio sociale e la ricchezza dei committenti.

Tra gli artisti più importanti dell’800 veneziano, spiccano Giovanni Battista Tiepolo, con la sua abilità nel ritrarre la nobiltà veneziana con eleganza e stile è stata leggendaria, e Rosalba Carriera, una delle prime pittrici a specializzarsi nel ritratto su avorio. La sua abilità nel catturare i dettagli e la delicatezza dei volti nei suoi ritratti miniaturizzati la rese molto popolare tra la nobiltà europea.

Installation View Photo by Matteo de Fina

In questa epoca e con questi presupposti si apre dal 21 ottobre 2023 fino al 1 aprile 2024 la mostra “Il ritratto Veneziano dell’Ottocento” a Ca’ Pesaro, un’esposizione che si prefigge di raccontare il primo secolo dell’età contemporanea che a Venezia si apre con la caduta della Serenissima e prosegue in tutto il Paese con la Restaurazione, passando per i moti del ‘48, il Risorgimento, l’Unità d’Italia. Da sottolineare che questo è un progetto che rimanda in modo preciso e puntuale alla grande visione ed alla grande mostra che Nino Barbantini, il primo Direttore della Galleria di Ca’ Pesaro, creò, organizzò ed allestì precisamente cento anni fa, nel 1923, sul medesimo tema e con il medesimo titolo: Il ritratto veneziano dell’Ottocento. Nell’800 veneziano, i ritratti erano spesso ambientati in scenari pittoreschi, come giardini lussureggianti o sfondi architettonici eleganti che fornivano un contesto sofisticato per i soggetti e aggiungevano un tocco di romanticismo ai ritratti.

Sono 241 lavori di 50 artisti, pittori, scultori, miniaturisti, tutti operanti dall’inizio dell’Ottocento fino al penultimo decennio del secolo, un détour tra autori celebri come Hayez, Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini, artisti che a Venezia avevano vissuto, avevano studiato, lasciando testimonianze preziose della società e dello spirito dell’epoca, dei suoi protagonisti e dei suoi grandi stravolgimenti. Un immenso patrimonio di immagini di famiglie, intellettuali, artisti, patrioti, donne (artiste alcune a loro volta), persone che hanno animato il territorio veneziano ma non solo, luogo privilegiato d’incontro. Una mostra monumentale: nelle quattro sezioni realizzate, l’esposizione ripercorre la nascita di un secolo, che parte dal Congresso di Vienna (1815) per arrivare in un lungo travaglio all’unificazione del Paese; significativi approfondimenti monografici de I grandi protagonisti, seguiti da Vita e società dell’Ottocento, tra nobili e borghesi, tra città e campagna; infine il Ritratto verso la modernità in cui la materia pittorica si sgrana e si illumina, arrivando alle soglie del ‘900.

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L’arte veneziana dell’800 ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte. I ritratti realizzati in questo periodo non sono solo opere d’arte straordinarie, ma anche testimonianze preziose della vita e della cultura veneziana del tempo che oggi fanno parte di collezioni private o di musei di tutto il mondo.

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