Giovedì prossimo, 23 maggio, il Centro di Esperienze Artistiche Pozu Santa Bárbara a Mieres in Spagna, inaugurerà una nuova installazione audiovisiva creata dallo studio d’arte italiano fuse*. Questa opera, intitolata Onirica, utilizza l’intelligenza artificiale per trasformare i sogni di migliaia di persone in immagini in movimento.
Pozu Santa Bárbara, il primo pozzo minerario asturiano dichiarato patrimonio protetto di primo ordine, è stato riconosciuto come Bene di Interesse Culturale (BIC) dal 2008. Situato a La Rebaldana, Turón, nel Comune di Mieres, il sito ha visto iniziare nel 2021 lavori di ristrutturazione volti a trasformarlo in un luogo di riferimento per interventi di arte contemporanea. Qui sono state ospitate le opere di artisti locali e internazionali di grande rilievo, come Anthony McCall, Herminio, Regine Schumann e, più recentemente, sotto la curatela di L.E.V., Andy Thomas con il suo progetto Visual Bird Sounds.
Ora, sempre curato da L.E.V. (Laboratorio de Electrónica Visual), Pozu Santa Bárbara presenta l’ultimo progetto dello studio d’arte italiano fuse*: Onirica. Questa installazione audiovisiva esplora la dimensione dei sogni, utilizzando linguaggi sintetici per rappresentare le capacità creative della mente umana durante il sonno. Grazie a algoritmi capaci di tradurre testi in immagini, l’installazione trasforma i racconti onirici in qualcosa di visibile, sollevando nuove domande sulla relazione tra l’essere umano e la macchina, tra il creatore e lo strumento.
L’opera trasforma i sogni dei volontari che hanno partecipato alle sessioni di ricerca nelle Università di Bologna e California Santa Cruz in un’esperienza collettiva. Le storie selezionate da un pool di 28.748 sogni fluiscono una nell’altra come una serie di cortometraggi, ritraendo la reale cadenza dei sogni durante la notte nelle loro diverse fasi REM e NREM. Le sequenze visive sono generate artificialmente da un sistema di apprendimento automatico che traduce le descrizioni dei sogni in una serie di allucinazioni visive, dando vita ai personaggi, oggetti e paesaggi.
Questo continuo flusso di coscienza sintetica raggiunge la sua estetica finale grazie alla stretta collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale. Sebbene la macchina possa offrire infinite possibili traduzioni delle storie in immagini e voci, essa non è in grado di prendere decisioni concettuali ed estetiche. Pertanto, la tecnologia agisce come assistente creativo, traducendo le indicazioni di un direttore e proponendo idee e soluzioni. Questo rapporto è simile a quello che si trova in una troupe cinematografica, ma in questo caso composta da umani e macchine intelligenti.
L’installazione audiovisiva Onirica mette in luce la tensione creata dall’interpretazione e dalla traduzione di un’esperienza puramente umana, come il sogno, attraverso l’occhio delle nuove tecnologie. Inserendosi in un dibattito etico sempre più rilevante, questa opera si propone di esplorare la relazione tra una sensibilità strettamente umana e le capacità creative dei sistemi di intelligenza artificiale da un punto di vista inedito ed esplorativo. L’obiettivo è rivelarne possibilità e limiti, spingendo lo spettatore a riflettere in modo consapevole e critico sull’impatto di queste tecnologie nella nostra società e nella nostra percezione di noi stessi.
La mostra occuperà l’intero spazio della vecchia Sala Compressori di Pozu Santa Bárbara e includerà elementi esclusivi mai mostrati prima, oltre all’installazione immersiva. In particolare, ci sarà una serie di stampe su plexiglass e uno schermo interattivo dove i visitatori potranno esplorare i database dei sogni su cui si basa l’opera.