La Biennale di Bucarest curata da un’intelligenza artificiale

Gli artisti che prenderanno parte alla Biennale di Bucarest sono stati selezionati dall’intelligenza artificiale Jarvis

Ha aperto la decima edizione della Biennale d’arte di Bucarest e la grande attrazione è Jarvis, l’intelligenza artificiale che come un vero curatore è in grado di fare ricerca e selezionare testi e artisti. 

Questa edizione della Biennale è titolata “Everybody Deserves to Challenge Pop Culture” ed è aperta dal 26 maggio.

12 artisti selezionati da Jarvis presenteranno i loro lavori e risponderanno alla domanda lanciata dal curatore androide: quali sono gli aspetti che più ci attraggono della cultura pop?

Lo Studio DERAFFE di Vienna ha progettato Jarvis.

Răzvan Ionescu, il software engineer e direttore dello studio DERAFFE, ha sviluppato l’algoritmo che permette a Jarvis di selezionare artisti ed elaborare un concetto curatoriale a partire da una serie di parametri. 

Jarvis è un ologramma algoritmico che, proprio come gli umani, apprende informazioni dal suo creatore.

Ha imparato informazioni come il livello di popolarità degli artisti e come la loro produzione tocca certi temi grazie all’identificazione di parole chiave.

Cominciando dal titolo dell’evento, Ionescu e il suo team hanno cercato di fornire una comprensione sempre più specifica del tema generale della Biennale.

Gli artisti che esporranno alla Biennale di Bucarest

A partire da ciò che ha appreso, Jarvis ha selezionato gli artisti invitati ad esporre.

I dodici partecipanti sono Cătălin Burcea, Andreea Chirică, Sergiu Diță & Anca Stoica, Dejan Kaludjerović, Bogdan Matei, Ryts Monet, Andreea Medar & Mălina Ionescu, Yoshinori Niwa, Josef Polleross e Carlo Zappella.

Altro esempio di utilizzo dell’AI è il progetto del Whitney Museum of American Art e la Biennale di Liverpool del 2021.

Jarvis non è ancora in grado di coprire tutta la serie di compiti amministrativi di cui si occupa un curatore.

Tuttavia i parametri attraverso cui esercita la pratica curatoriale sono molto simili a quelli che userebbe un essere umano.

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