Nell’era di Instagram e TikTok, piattaforme dove pasticceri e cake designer come Cedric Grolet raggiungono milioni di visualizzazioni grazie alle loro creazioni spettacolari, si è ormai abituati a considerare le torte come piccole opere d’arte. Ma cosa accadrebbe se a dialogare fossero il mondo dell’arte e l’alta pasticceria in modo più radicale, dove la torta diventa oggetto artistico al di là della sua funzione edibile?
È questo il concetto esplorato da The Icing on the Cake – an artist takeover, un format innovativo realizzato da Art Programs for Industry in collaborazione con OSLO made in heaven, il raffinato spazio creato a Milano dalle sorelle Yasmine e Julie, discendenti di una tradizione che unisce sapori nostalgici e avanguardia gastronomica.
Fondato da Nayla Audi nel 1997 a Beirut, OSLO made in heaven rappresenta infatti una visione che fonde la tradizione familiare della gelateria e pasticceria con una propensione a trasformare ogni creazione in esperienza.
La mostra, ospitata qualche settimana fa nel negozio di via Corridoni a Milano, non si limitava a esporre torte di pasticceri ma esplorava una prospettiva nuova: quella di un “takeover” artistico della pasticceria, dove quattro artisti, tra cui Giuseppe De Mattia, David Horvitz, Il Pasticcere Trotzkista e Sara Ravelli, hanno reinterpretato la classica angel cake, simbolo della pasticceria di OSLO. Con il supporto delle chef di OSLO, le creazioni hanno assunto forme inedite, talvolta strane e al limite dell’astratto, ma sempre portatrici di uno spirito conviviale e narrativo. Qui l’arte diventa effettivamente “la ciliegina sulla torta“, non come decorazione, ma come provocazione visiva e concettuale.
Con questo progetto, Art Programs for Industry riafferma la propria missione multidisciplinare, invitando gli artisti a reinterpretare un oggetto familiare e quotidiano per esplorarne le possibilità narrative. Il cilindro dell’angel cake diventa così un “dispositivo relazionale”, catalizzatore di incontri e simbolo di una fusione tra il mondo dell’arte e quello della gastronomia.
In occasione della mostra, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire il percorso e la filosofia di OSLO made in heaven con le sorelle Yasmine e Julie, esplorando insieme il legame speciale che la loro pasticceria intrattiene con il mondo dell’arte.
OSLO made in heaven è nato da una tradizione familiare fondata da vostra madre a Beirut. Come avete adattato e reinterpretato questa eredità per il pubblico milanese, mantenendo vivi i sapori originali e, al contempo, integrando elementi innovativi?
Molto e arrivato in modo organico, alcuni prodotti sono sempre stati classici di OSLO, parte della nostra tradizione. La nostra ‘Angel Cake’, per esempio, che è la nostra torta più venduta a Beirut. L’innovazione e stata anche concentrarsi su qualche prodotti speciale invece di avere tutti prodotti che abbiamo a Beirut. Prendiamo anche ispirazione dalle stagioni e dai sapori locali, in un paese come l’Italia dove è ancora possibile accedere a frutta fresca di stagione, fichi, kaki, arancia rossa per citarne alcuni. Alcune stagioni sono le stesse del Libano!
Anche essendo in Italia, e avendo accesso a materia prima di alta qualità era molto importante per noi.
L’arte sembra occupare un posto importante nella vostra visione, come dimostra anche la collaborazione con Art Programs for Industry per *The Icing on the Cake. Come è nata l’idea di unire pasticceria e arte, e in che modo questo connubio rispecchia la vostra filosofia?
L’arte ha sempre fatto parte della nostra vita, siamo cresciuti a contatto con molti amici artisti e con la nostra passione, attraverso nostra madre. Quando abbiamo aperto OSLO a Milano, stavamo pensando a diversi modi per integrare l’arte nel nostro negozio e poi questo progetto è venuto naturale quando Chiara, Giorgio ed Eugenio di Art Programs for Industry ci hanno contattato. Eravamo entusiasti di “The Icing on the cake” e dover lavorare con artisti che usavano la torta come mezzo è stata una sfida entusiasmante. Spesso pensavamo alla preparazione di torte come a un’arte in sé, con un suo processo ma incredibilmente effimera!
Le creazioni esposte in The Icing on the Cake esplorano nuove forme e significati partendo da un elemento iconico come l’angel cake. Cosa rappresenta per voi questa torta nella vostra identità, e come l’avete vista trasformarsi in opera d’arte nelle mani degli artisti invitati?
Per noi, la Angel Cake è sempre stata molto interessante per il suo formato modulare. Questa torta ha sempre lasciato spazio alla nostra creatività: puoi impilarla in torri, trasformarla in formati giganti, renderla mini. E naturalmente la torta stessa, che tradizionalmente viene servita con panna montata e coulis di fragole, ora può essere mangiata con creme di rose, matcha, caffè, meringa tostata e tutti i frutti di stagione che puoi immaginare come coulis.
È stato interessante per noi vedere cosa si sono inventati gli artisti mentre usavano le torte, ognuna qualcosa di molto diverso.
Per gli artisti, immagino che sia stata una sfida lavorare con un mezzo diverso da quello a cui sono abituati. A volte le torte sono imperfette, la crema non è durevole come l’argilla. E devi controllarti per non mangiare tutti i materiali!
OSLO è molto più di una semplice pasticceria: è uno spazio di esperienza e incontro. Quali sono le emozioni e i ricordi che sperate di trasmettere ai visitatori attraverso le vostre creazioni, e in che misura l’arte vi aiuta a raggiungere questo obiettivo?
Siamo cresciute a Beirut in un ambiente molto conviviale, in una casa dove la porta era sempre aperta ad amici e parenti, ognuno con una storia da raccontare. Beirut è una città davvero creativa, così come Milano, e speriamo che OSLO possa essere uno spazio in cui possiamo ricreare questa sensazione: mangiare, ospitare e condividere idee creative con una comunità che la pensa allo stesso modo. L’arte è un grande punto di convergenza per molte menti creative e aiuta ad avviare conversazioni interessanti e a unire le persone a un livello più profondo. Questo fine settimana, trasformare il negozio in una galleria è stato fantastico perché le persone venivano per un motivo diverso da quello per cui vengono di solito e ci è piaciuto molto!