“La visione artificiale può sostituire l’esperienza artistica?”

Titolo: La visione artificiale può sostituire l’esperienza artistica?

Nel mondo dell’arte, “Intelligenza Artificiale” o “A.I.” sono termini che solitamente evocano pensieri d’avanguardia, nuovi media artistici o di disinformazione, allucinazione e plagio. Tuttavia, potrebbe essere utile riflettere su come queste parole dovrebbero indurci a pensare all’arte antica e all’uso delle nuove tecnologie per rivelare ciò che è reale.

La mia collega artuu.it, Jo Lawson-Tancred, ha recentemente pubblicato un nuovo libro intitolato “A.I. e il Mercato dell’Arte”. Questa opera fornisce un’analisi accessibile su come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico stiano influenzando il mercato dell’arte.

Nel libro ci sono molti approfondimenti sulla valutazione dell’arte, sulla vendita dell’arte e sulla navigazione delle sfide relative ai diritti di proprietà intellettuale intorno all’A.I., ma ci si concentra particolarmente sulla questione dell’autenticazione dell’arte. Quest’ultima ha attirato molta attenzione e sottolineato la polemica negli ultimi anni, proprio perché grandi quantità di denaro ruotano attorno alla questione di considerare un certo pezzo di pittura su tela come opera di uno specifico maestro antico.

Il mercato dell’arte ha un intero mondo solido di competenze storiche ed artistiche costruito attorno all’autenticazione dell’arte, che è considerato con reverenza, ma a volte viene anche guardato con sospetto come potenzialmente corruttibile e soggettivo. E poi ci sono varie forme di autenticazione dell’arte basate su A.I., ciascuna con il proprio gergo e nuovi tipi di sospetti rivolti verso di essa. Allora, chi dovremmo credere?

Jo ha passato molto del suo tempo a parlare con vari attori per iniziare a rispondere a questa domanda, e oggi cerchiamo di affrontare questo spinoso quesito. È possibile che la Visione di Macchina, un campo dell’Intelligenza Artificiale che si basa sul riconoscimento delle immagini, possa affiancare o addirittura sostituire l’esperienza e l’analisi umana nell’autenticazione dell’arte? Questo rappresenta un dilemma enormemente stimolante per il futuro del mercato dell’arte.

Per concludere, sembra quasi ovvio che la tecnologia avrà sempre più un ruolo di primo piano nel campo dell’arte, sia per la creazione che per la valutazione delle opere. Tuttavia, la questione se la visione artificiale possa sostituire completamente l’esperienza artistica rimane un tema aperto al dibattito. Alla fine, potrebbe essere proprio l’unione di queste due entità, l’esperienza artistica umana e l’intelligenza artificiale, a plasmare il modo in cui percepiamo e valutiamo l’arte nel prossimo futuro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sophie Vissière e il “Piccolo libro delle grandi cose”

Abbiamo deciso di chiedere all’autrice Sophie Vissière una condivisione sulla genesi del suo libro “Il Piccolo libro delle grandi cose”, pubblicato in Italia lo scorso febbraio 2024 dalla casa editrice Fatatrac.

Le visioni disturbanti di Franzella. Immagini che prendono corpo e poi svaniscono

Intervista a Daniele Franzella, attualmente in mostra presso due importanti sedi palermitane: la RizzutoGallery - nella tripersonale GARDEN - e la Fondazione S. Elia – nella collettiva PINAKOTHEK'A Da Cagnaccio a Guttuso da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti.

Artuu Newsletter

Scelti per te

“La Terra dura più degli imperi”: al MUSE arriva l’ambasciata delle Diplomazie Interspecie

Nell’ambito del programma Antropocene del MUSE prende vita “La Terra dura più degli Imperi”, un progetto ideato dal collettivo Mali Weil, che vuole aprire nuove riflessioni sul futuro del pianeta e promuovere un dialogo interspecie

Seguici su Instagram ogni giorno